Stegosauro

Le parole dei dinosauri

ste-go-sàu-ro

Significato Nome comune del dinosauro del genere Stegosaurus

Etimologia composto dal greco stégos ‘tegola, tetto, copertura del tetto’ e sâuros ‘lucertola’.

  • «È entrato nella stanza con la leggiadria di uno stegosauro.»

Il Pantheon dei dinosauri, il club esclusivo di rettili estinti elevati al rango di pop star, conosciuti da qualsiasi bambino (e anche da molti adulti) in tutto il mondo, è formato da una cinquina di generi scoperti a cavallo dei secoli Diciannovesimo e Ventesimo. Tra questi, la mia personale simpatia va verso un dinosauro il cui nome tecnico, tradotto alla lettera, può sconcertare quando viene confrontato con l'aspetto esteriore dell'animale. Lo stegosauro è famosissimo ed iconico grazie alla spettacolare schiera di grandi piastre di forma triangolare e pentagonale che si sollevano lungo la schiena, allineate dal collo fino alla fine della coda. Il significato biologico di questa meravigliosa ornamentazione è ancora in parte controverso.

Tradotto alla lettera, il termine ‘stegosauro’ significa ‘lucertola con le tegole’. Chiunque abbia dimestichezza con una ricostruzione di stegosauro noterà che il suo corpo non ricorda proprio un tetto, né che esso sia ricoperto da qualcosa simile a tegole. Il nome pare quindi alquanto arbitrario e fuorviante, ma acquisisce un senso se risaliamo al momento in cui questo dinosauro fu battezzato. Non sempre il primo esemplare di una specie fossile è rinvenuto in condizioni ideali. Sovente, il primo reperto rinvenuto è incompleto, frammentario, danneggiato e disarticolato. Decifrare un simile puzzle scientifico, non avendo a priori alcuna conoscenza di cosa rappresenti, è un rompicapo molto complesso. Se, come nel caso dello stegosauro, si tratta di un animale privo di qualche legame diretto con le specie viventi oggi, la sua natura può risultare letteralmente aliena.

Il primo stegosauro fu scoperto negli anni ‘70 del Diciannovesimo Secolo nel West Americano, e battezzato ufficialmente nel 1877. L'esemplare comprendeva poche ossa sparse, ancora tenacemente inglobate nella roccia, associate ad una singola piastra d’osso, di forma poligonale, vagamente simile ad una pietra usata nella pavimentazione. Il paleontologo che descrisse questi resti, ancora in parte nascosti dalla roccia, ipotizzò che l'animale fosse acquatico, con uno stile di vita simile a quello delle tartarughe marine, e come queste protetto da una corazza formata da tante piastre poligonali, disposte sul dorso come le tegole di un tetto. Questa ipotesi di ricostruzione, alquanto arbitraria e basata su resti molto parziali, è la causa del nome Stegosaurus. La soluzione dell'enigma, con la rivalutazione dello stegosauro, avverrà pochi anni dopo: la scoperta di nuovi esemplari, meglio conservati rispetto al primo, rivelò che l'animale non era marino, bensì terrestre, che camminava su quattro zampe invece di nuotare e, soprattutto, che non aveva il corpo ricoperto da tegole ma portava una serie di piastre e spine erette ed allineate, ben sollevate sulla schiena. Le regole di nomenclatura zoologica non permettono di cambiare un nome qualora si scopra che non rispecchi più la natura dell'animale a cui è attribuito: pertanto, la lucertola con le tegole è rimasto l'improbabile nome ufficiale di questo dinosauro.

Parola pubblicata il 19 Agosto 2024

Le parole dei dinosauri - con Andrea Cau

Sono parole complesse, difficili da comprendere, dalle storie magnetiche e sconosciute... e che però sono anche parole dell'infanzia, parole che continuano a risuonare lungo tutta la nostra vita. Sono le parole dei dinosauri e della paleontologia, e con Andrea Cau, paleontologo e divulgatore, autore della serie di libri "La rivoluzione piumata", ne scaveremo una un lunedì su due.