Iconico

i-cò-ni-co

Significato Dell’immagine, fondato sull’immagine; esemplare, emblematico, di modello popolare e rappresentativo di un fenomeno

Etimologia da icona, voce dotta recuperata dal latino icona, a sua volta prestito dal greco eikón ‘immagine’, derivato di eikénai ‘essere simile’.

Su questa parola la lessicografia è un po’ indietro. Infatti c’è un uso rampante di cui di rado viene data ragione — un uso che certo segue quello anglosassone di iconic (a sua volta di successo recente, decennale), ma che è un’estensione profondamente conseguente rispetto ai precedenti. E ci dà occasione di appuntare uno sguardo semiologico.

L’iconico, a tener fede alla lettera, ha a che fare con le icone — e fin qui sarebbe tutto semplice, se fosse chiaro che cos’è un’icona. Il concetto però è vasto (etimologicamente vale come ‘immagine’), e trova applicazioni disparatissime: nell’accezione più classica sono icone le immagini sacre, specie della religione cristiana ortodossa. Ma in quella più fertile, propria della semiologia, cioè della disciplina che studia i segni, sono icone quei segni che hanno una somiglianza con ciò che rappresentano (la parola ‘albero’ non assomiglia a un albero, ma pensiamo a certi ideogrammi, ad alcuni segnali stradali); di qui scaturiscono le icone quali rappresentazioni simboliche nell’interfaccia dei computer, come anche le icone quali personaggi e fenomeni emblematici di un periodo, di una corrente, di un luogo, di una cultura.

Ora, quest’ultimo significato è il più in voga sui media, anche se non tutti i dizionari lo registrano. Pensiamo all’icona di stile, a un’icona dei diritti civili, a un’icona del surrealismo, a una marca icona del lusso. Dopotutto, anche in questi casi l’icona non è un’immagine, una rappresentazione arbitraria, ma in un certo senso assomiglia a ciò che rappresenta, lo compendia, lo incarna.

L’iconico cresce su questo sostrato. Così è innanzitutto il figurativo, ciò che si fonda sull’immagine: ad esempio possiamo notare che l’opera d’arte religiosa ha un linguaggio iconico, costruito su una grammatica simbolica di colori, posture, accessori, sfondi con significati precisi. Ma in questo senso è una parola di cultura alta, e poco frequentata.

Invece l’iconico affolla la lingua quando è inteso come qualità di modelli popolari, riconoscibili, che letteralmente, in un certo codice, significano un intero fenomeno, un fatto del mondo, al modo in cui il cartello di lavori in corso significa la complessità del cantiere. È un emblematico che non ha il sussiego del blasone, ma l’incisività dell’icona. Anche se sui dizionari di questa accezione non si trova traccia.

Così si parla del design iconico che ha reso celebre un oggetto di arredamento, di un’automobile iconica, dell’umorismo iconico di un comico, di un vino iconico dai prezzi sempre più inaccessibili.

Parola pubblicata il 29 Luglio 2021