Traudire

trau-dì-re (io tra-ò-do)

Significato Udire una cosa per un’altra; udire a tratti, confusamente

Etimologia composto di tra- e udire.

Come vale per il travedere, il suffisso tra- qui ci indica una fallacia percettiva: spesso significa un ‘attraverso’, qui suggerisce la presenza di un velame che impaccia e confonde l’udire.

Questo nocciolo si declina in due significati, che vanno tenuti distinti anche se volentieri coesistono: l’udire una cosa per un’altra, l’ingannarsi in un abbaglio uditivo che non corrisponde al vero; e l’udire a tratti, discontinuamente, in maniera confusa. Insomma, è facile che udendo in modo appena distinto io prenda fischi per fiaschi, ma non è necessario, anzi. E posso capire male anche qualcosa che mi viene detto in tutta chiarezza.

Sovrappensiero, posso traudire il nome di una persona che si presenta e quindi chiamarla col nome sbagliato per il resto della serata, quando tutti fanno silenzio posso traudire il rumore delle onde del mare; ho traudito la traccia dettata e quindi scrivo un bellissimo tema su un argomento diverso, mi pare di traudire il mio telefono che squilla; ho traudito un passaggio della ricetta e così stasera mangiamo fuori, traodo una voce familiare, chi è arrivato?

È un verbo sintetico; non lo usiamo né lo troviamo spesso, ma permette di segnare in maniera incisiva concetti che altrimenti devono essere significati con perifrasi. Nella sua essenzialità è elegante, nella sua ambivalenza è fertile, e complesso. Ed è una risorsa liquida, pronta: non è un termine noto a tutti, ma il suo significato è alla portata dell’intuizione anche di chi lo ode per la prima volta.

Parola pubblicata il 18 Luglio 2018