Vanagloria

va-na-glò-ria

Significato Superbia, orgoglio vanitoso per meriti sopravvalutati

Etimologia dalla locuzione latina vana gloria vanto inconsistente, vuoto.

Una parola di tono aulico, che ne scoraggia l’uso. Ma la vanagloria è un carattere estremamente comune - e difficilmente esprimibile con una precisione paragonabile.

La vanagloria, infatti, rappresenta un tipo di superbia circa cui è fugato ogni dubbio di fondatezza: spesso il superbo può aver donde di esserlo; ma nel caso della vanagloria, è certo che ci si trovi dinanzi a una vanità completamente inconsistente, una millanteria superbia e orgogliosa che scaturisce da un ingigantimento di meriti e virtù malamente sopravvalutati. Si può parlare della vanagloria dello studioso che dichiara incarichi e partecipazioni a studi inesistenti, o ne acconcia di modesti perché sembrino prestigiosi; si può parlare della vanagloria dell’ex consigliere comunale, che senza meriti pretende incensi e onori; si può parlare dell’aggressività che in una discussione è accesa dalla vanagloria.

Col tramonto della gloria, pare tramontata anche la vanagloria. Dopotutto, chi usa mai questo termine? Ma non è così, anzi. Il carattere della vanagloria continua ad essere vitale e rigoglioso - e saperlo riconoscere e chiamare per nome è un primo passo per disinnescarne il male.

Parola pubblicata il 10 Ottobre 2014