Vischioso

vi-schió-so

Significato Appiccicaticcio, denso, che ha alta viscosità

Etimologia voce dotta recuperata dal latino tardo viscosus, viscum nel latino classico, nome della pianta del vischio (Viscum album).

Se da bambini, rischiando l’avvelenamento, vi siete divertiti a scoppiare tra le dita le bacche del vischio natalizio che la zia portava come strenna la Vigilia di Natale allora conoscete la sensazione tattile che sta alla base di questa parola, e anche un fenomeno chimico che l’uomo ha sfruttato spesso nei secoli.

Vischioso, che specie nel gergo scientifico diventa viscoso, è un aggettivo la cui sonorità ci fa già sentire con le mani dentro la confettura di fragole: la ‘v’ iniziale, negligente e leggera, lascia subito il posto ad una ‘s’ sorda e pesante, la quale si interrompe in un suono occlusivo che occupa tutto il palato, secco, duro [k]. Segue un’altra ‘s’ di chiusura, che, come una lumaca, lascia una scia appiccicaticcia in bocca.

In chimica ha un significato particolare: indica che un fluido possiede una particolare resistenza allo scorrimento, resta attaccato alle pareti del recipiente e non fluisce come dovrebbe. Questa caratteristica è molto apprezzabile in materie che diventano ingredienti per colle e adesivi. In effetti le bacche di vischio sono state spesso utilizzate dall’uomo per fabbricare collanti di varia resistenza e per vari scopi. Anche oggi alcune colle antiparassitarie che sono vendute nei negozi di attrezzi agricoli contengono ‘vischio’ nel nome commerciale.

Ma è un termine che ha anche un suo rilievo in altre scienze, come in economia: in genere si dice vischiosa una variabile che mostra una certa resistenza al cambiamento. E quindi possiamo parlare di come in base alle condizioni di mercato il prezzo di un certo bene che s’impenna con grande reattività sia vischioso nell’abbassarsi, o di come i contratti rendano vischiosi i salari nominali.

Fuor di gergo scientifico usiamo questa parola nella vita quotidiana per i motivi più prosaici e banali come le pulizie di casa: non so cosa sia quel liquido vischioso che sta sul pavimento della cucina ma non ho intenzione di pulirlo io! La gelatina di lamponi non mi è venuta molto bene purtroppo, sembra una robaccia vischiosa e violetta…

Difficilmente si userà vischioso nel linguaggio figurato. Non parleremo infatti di una persona vischiosa che quando attacca bottone non la finisce più. Quella sarà molto semplicemente una persona appiccicosa, nelle cui chiacchiere ci troviamo spesso invischiati.

È il verbo, in effetti, e non l’aggettivo, che riesce ad aprire una magnifica porta verso usi figurati che evocano immediatamente la difficoltà dello staccarsi da qualcosa, nemmeno fossimo mosche catturate dalla mortale ragnatela. A proposito di ragni… Quando sono arrivato al capitolo in cui Frodo si trova invischiato nelle tele del mega aracnide Shelob ho smesso di leggere dall’orrore! Mannaggia a te che mi hai fatto invischiare in una situazione simile!

Invischiare (ed essere invischiati) è usato quasi sempre con un’accezione negativa. Perché in fondo a nessuno mai verrebbe in mente di usare un verbo che parla di colla e appiccicume viscido (parente etimologico, il viscido) e annunciare d’essere rimasto invischiato in una poetica e passionale storia d’amore.

Parola pubblicata il 19 Settembre 2021