Lama

Parole bestiali

là-ma

Significato Parte metallica, sottile e tagliente, di un utensile o di un’arma. Terreno basso, paludoso o franoso. Monaco buddista tibetano. Mammifero originario delle Ande, della famiglia dei Camelidi

Etimologia nel primo significato dal latino laminam, “lastra di metallo”, nel secondo dal latino lamam, “palude”, nel terzo dal tibetano blama, “maestro”, nel quarto dal quechua lama, passando attraverso lo spagnolo llama.

  • «In mezzo alla lama c'è un lama su un lama con una lama in mano.»

“Lama” è l'esempio di omonimia per eccellenza: non è una parola sola con più significati, ma una selva di parole distinte, che per strade diverse hanno assunto lo stesso aspetto fonico. È come un raduno di sosia, che sembrano la stessa persona ma non lo sono affatto.

Solo nella nostra lingua ne contiamo ben quattro. Anzitutto la lama dei coltelli, che deriva dal latino laminam. Le sue origini, tuttavia, sono avvolte dal mistero: si ipotizza che i romani l’abbiano rubata a un’altra lingua, ma nessuno sa quale.

Dal latino proviene anche una seconda “lama”, derivata però da lamam. Questa parola desueta è ancora onnipresente nei toponimi – dalla selva del Lamone in Lazio alla via delle Lame a Firenze – e indica un luogo basso, acquitrinoso o franoso. Secondo il linguista Alinei, però, il suo significato letterale sarebbe qualcosa come “terra del drago”. Lamam deriverebbe cioè da lamia, un serpente-vampiro avido di carne umana che, nella mitologia greca, costituiva l’equivalente femminile del drago. Le paludi infatti erano la tipica residenza dei draghi e anche le frane erano spesso attribuite al loro passaggio.

Gli altri due lama poi sono piovuti nella nostra lingua dagli opposti angoli del globo. Originario del Tibet è l’appellativo conferito ai monaci buddisti, equivalente al sanscrito “guru” e nato, secondo il tibetologo Wylie, dall’unione di bla (anima) e ma (madre). Significherebbe quindi “colui che fa da madre all’anima”.

Invece il nome del mammifero viene dalla lingua quechua, parlata anticamente dagli Inca. Gli spagnoli assorbirono la parola (llama, pronunciato “yama”) e la trasmisero alle altre lingue. In spagnolo tuttavia llama è anche la terza persona del verbo llamar, chiamare. Perciò è diffusa la leggenda che, vedendo un lama, i conquistadores abbiano chiesto: “Como se llama?” Gli indigeni, ignari della lingua, avrebbero ripetuto perplessi l’ultima parola, che sarebbe così divenuta il nome dell’animale.

Non solo: in spagnolo llama significa anche “fiamma”, e in questa accezione ha dato il nome a una nota marca di pistole. Di conseguenza anche in inglese llama significa due cose diverse: per le persone comuni è un nome d'animale, ma per i rapper americani è un eufemismo per "pistola". Il che solleva surreali visioni di gangster che, estratto un lama dal mantello, annientano gli avversari coi suoi micidiali sputi.

In realtà llama ha anche altri usi eufemistici nella lingua inglese, che però non hanno una radice storica: sono nati di recente, sulla base di suggestioni foniche e dell’aspetto buffo del lama (quello andino e peloso). Anzitutto l’espressione drama llama (forgiato su drama queen) descrive una persona che enfatizza e riversa incessantemente sugli altri le proprie tragedie, come un lama che sputacchia dappertutto.

Nel gergo di internet poi llama è usato come insulto nei confronti dei giocatori imbranati, in sostituzione di lamer ossia “sfigato”. Il che fa ancora più ridere se si pensa che lamer deriva da lame (zoppo, debole), a sua volta evoluzione di… lama! Nessun legame, però, con i lama visti fin qui, dato che è una parola di origine norrena che significa “storpio”.

Queste innovazioni riflettono l’incredibile successo che i lama riscuotono oggi nella cultura popolare. Li si trova dappertutto, tanto che a detta della BBC rischiano perfino di soppiantare gli immortali unicorni. Nessuno sa spiegarsi il perché di quest’improvvisa fama; ma del resto sappiamo che, quando si parla di lama, la sorpresa è sempre dietro l’angolo.

Parola pubblicata il 12 Settembre 2022

Parole bestiali - con Lucia e Andrea Masetti

Un lunedì su due, un viaggio nell'arcipelago dei nomi degli animali, in quello che significano per noi, nel modo in cui abitano la nostra vita e la nostra immaginazione.