Sic

sìc

Significato Così, proprio così

Etimologia voce latina, letteralmente ‘così’.

Questo è un latinismo che, a dispetto della sua piccolezza, scoppia come un petardo nella frase, sempre in una piena evidenza garantita dal suo vivere fra parentesi. Ma ha qualche ambivalenza di tono che è bene saper controllare.

Il suo significato è semplice: ‘così’. E però è affilatissimo; infatti questo così parentetico è usato per pungere l’attenzione di chi legge, portandola sul fatto che la frase, la parola appena trascorsa — di solito trascritta, riportata da altra fonte — è scritta ‘proprio così’. Nessun refuso, nessun abbaglio. Marca un’inesattezza, un errore, una bizzarria, dichiarando che è fedelmente riportata dall’originale, verbatim, o che dev’essere precisamente intesa così com’è.

È senz’altro uno strumento utile. Se prendo una citazione o riporto brani di una dichiarazione che contiene una svista, un nome scritto male, un luogo comune frusto, un’esagerazione patente, introdurre un “(sic)” mi permette di non passare per una persona che non sa scrivere quel nome, che si pasce di luoghi comuni, che indulge in iperboli: lo svarione è della fonte originale. E d’altro canto un “(sic)” ben assestato mi permette anche di minare con discrezione il valore e il prestigio di quella stessa fonte.

Così posso riportare come l’assessora alla cultura si sia dichiarata in un post grande ammiratrice dell’artista Bansky (sic), come la pizzeria appena aperta, nel suo fregio, si pregi d’essere l’unica a servire la vera pizza napoletana (sic), o raccontare dei risultati dell’esperimento che i responsabili già vedono aprire una ‘nuova rivoluzione copernicana’ (sic), anche se la pubblicazione non è ancora stata rivista fra pari.

Ma il “(sic)” richiede equanimità. Infatti spesso, più che un sic latino, sembra storpiare il lamento di un sigh da fumetto. Addirittura si può trovare corredato di punto esclamativo, “(sic!)” — o anche più punti in casi estremi. Il che lo fa trascolorare, e da un riferimento secco per schermirsi dal sospetto d’errore o infedeltà, e magari nel contempo sottolineare e pungere, diventa animoso, o perfino una sbavatura d’indignazione, un enfatico “incredibile!” appartenente a un genere di pensiero gonfio che irride e svilisce. Così riporteremo di come in comune si discuta una nuova imposta (sic!), di come nell’assemblea di condominio la mia persona sia stata ingiuriata (sic!!), del cuoco che ha messo il formaggio sulla ribollita (sic!!!).

Il sic è potente nel marcare quando è asciutto, quando è un’inserzione en passant, e non chiede la scena. Anzi è talmente potente nel marcare, nell’affermare… che ha dato vita al nostro ‘sì’ — derivato dal latino sic (est), ‘(è) così’.

Parola pubblicata il 29 Settembre 2021