Parentado

pa-ren-tà-do

Significato Rapporto di parentela; insieme dei parenti

Etimologia secondo alcuni dal latino tardo parentatum, in origine ‘cerimonia funebre in onore di parenti defunti’, secondo altri attraverso l’ipotetica forma del latino volgare parentatus, ma sicuramente derivato da parens ‘parente’, dalla stessa radice di pàrere ‘generare’.

Per quanto ci possa sembrare che in questa parola suoni un po’ di spagnolo, è italianissima. Secondo alcuni è il risultato di un passaggio dal latino volgare, attraverso la forma parentatus non attestata; Secondo altri, e con un interessante mutamento di significato, scaturisce dal parentatum, la cerimonia funebre in onore dei parenti defunti. Ad ogni modo si tratta di un recupero dotto: ‘parentado’ si trova attestato in italiano nei primi decenni del Duecento, negli scritti del grammatico, retore e latinista bolognese Guido Faba.

Dapprima descrive in genere il rapporto di parentela: posso dire che sono sempre cortese con Tizio solo perché siamo legati per parentado, posso parlare di un’eredità inattesa che arriva da un lontano parentado. In questi casi è semplicemente quella che oggi, più comunemente, chiamiamo parentela. Un secolo più tardi, però, si è affermata la forma ‘parentado’ (sul precedente ‘parentatu’) per significare l’insieme dei parenti - e qui arriviamo al nocciolo più importante, che nasconde una finezza superiore a quel che si sospetterebbe.

Il parentado non è la famiglia. La famiglia, per quanto allargata, è un gruppo preciso, ha un’identità precisa: si appartiene a una data famiglia. Il parentado cambia da persona a persona: non è l’insieme dei parenti nel cui organigramma sei incluso, è l’insieme dei parenti che converge su di te, in una formazione irripetibile. Non cognomi aviti, non casati, non genealogie esauriscono il parentado, che invece è capace di estendersi orizzontalmente fra agnati e cognati, che abbraccia gli affini e i consanguinei per costituire non un lignaggio, ma la singolare corte dei miracoli di parenti che ci portiamo appresso. Nel parentado i patriarchi e i capostipiti siedono col bicchiere di carta, da pari, accanto ai figlioletti della cugina della cognata.

Per quanto in antropologia il concetto di parentado abbia una dignità scientifica, per noi è spesso scherzoso. Lo è stato fin dal principio: visto che il parentado era parentela e che il matrimonio fa la parentela, era diventato sia il matrimonio sia l’atto sessuale (anche Boccaccio lo usa in questo modo ambivalente). Noi ci accontentiamo di parlare di parentado soprattutto quando è numeroso, invadente, di difficile gestione. Di domenica la strada viene invasa dalle auto del parentado del vicino, all’anniversario dei prozii c’era tutto il parentado, il nuovo fidanzato viene accolto dal parentado vedendo un po’ quanto vino riesce a bere.

Parola pubblicata il 27 Febbraio 2019