Aborigeno
a-bo-rì-ge-no
Significato Primo abitante del luogo in cui vive
Etimologia voce dotta recuperata dal latino Aborìgines, secondo la tradizione latina nome del primo popolo che abitò il Lazio.
Parola pubblicata il 28 Settembre 2020
a-bo-rì-ge-no
Significato Primo abitante del luogo in cui vive
Etimologia voce dotta recuperata dal latino Aborìgines, secondo la tradizione latina nome del primo popolo che abitò il Lazio.
Parola pubblicata il 28 Settembre 2020
Della famiglia di parole che gravita intorno al concetto di abitanti nativi e primitivi di un luogo, l’aborigeno è quella che porta il significato e l’immaginario più netto, tanto da essere meno versatile delle altre. Su questo pesa anche il fatto che in effetti è invalso anche un uso assoluto, secondo cui gli aborigeni per antonomasia sono gli aborigeni australiani (con buona pace degli aborigeni taiwanesi, canadesi e via dicendo). Il primo dato divertente è che invece questo termine nasce in maniera tutt’altro che esotica.
Gli Aborìgines, nella tradizione del mondo latino, erano i più antichi abitanti dell’Italia Centrale, montanari degli Appennini. Stiamo parlando di una popolazione, se di una popolazione precisa si può parlare, di cui ci raccontano fonti antiche (da Catone il censore a Dionigi di Alicarnasso), con un impianto storiografico fisiologicamente lontano dai nostri canoni attuali — cosicché ci troviamo davanti a un periodo e un popolo presentato con molto mito dai contorni e riscontri incerti.
Il secondo dato curioso è che si dà solitamente per scontato, vista l’assonanza, che l’etnonimo di questi Aborigeni scaturisca dalla locuzione latina ab origine (dall’origine); ma da non poco tempo molti studiosi hanno iniziato a storcere il naso davanti a questa piana possibilità, ritenendo più probabile, nell’incertezza etimologica, che questo etnonimo abbia piuttosto un’origine ormai perduta, e che solo a valle sia stato ricollegato alla locuzione sulle origini. È però proposto che sia stato modellato su indigena.
Il conoscente del posto ci invita a passare una serata con gli indigeni quando facciamo tappa nel paesino sperduto della Maremma, e possiamo chiedere ai nostri amici dell’Etna di consigliarci i migliori vini autoctoni; ma ‘aborigeno’ non è un termine che come sostantivo o aggettivo abbia la flessibilità di adattarsi al discorso comune — non parliamo, scherzando, degli aborigeni di un paese, di colture aborigene. Conserva un taglio etnologico, tecnico e magari anche di precisione poetica, tratteggiando il carattere di una popolazione che abita un luogo da tempi immemorabili, primitivi — non solo di nati lì, nati da quella terra, ma di radice troppo antica per essere annotata, identificati con esatta indeterminatezza come ‘primi abitanti’.
Un significato raggiunto non riferendosi a una vaga origine, ma compiendo un parallelismo netto con quel popolo un po’ leggendario di nostri avi dell’Età del ferro che adoravano Saturno e si votavano coi riti della Primavera Sacra a fondare nuove colonie.