Album

àl-bum

Significato Quaderno in cui sono raccolti autografi, motti, fotografie e collezioni in genere; raccolta di brani musicali

Etimologia voce latina, col significato di ‘bianco’, ma anche ‘albo’.

Questo latinismo crudo è sempre nei nostri discorsi e ha un successo globale. Ora, il fatto che album in latino sia il colore bianco possono averlo in mente tante persone, ma il percorso che porta da questo ‘bianco’ alla raccolta di brani musicali che ascolto sul vinile o sull’applicazione, passando per quella di figurine e francobolli, non è noto a tutti.

Qualcuno penserà che c’entri il colore bianco della carta del quaderno, ma la realtà è un po’ più complessa e ci richiede un bel viaggetto nello spazio e nel tempo fra costumi sorprendentemente vicini a noi. Album nell’antica Roma non era solo il bianco, ma anche quello che oggi comunemente chiamiamo ‘albo’ (ovviamente dalla stessa origine), cioè quella sorta di bacheca dove troviamo scritti annunci istituzionali. Insomma, in effetti non stupisce che sull’albo pretorio su cui scrivono i sindaci scrivessero anche i pretori romani. Si chiamava album perché semplicemente era una tavola sbiancata (anche nota come tabula dealbata), su cui magistrati e pontefici scrivevano nero su bianco e che veniva affissa in pubblico. E vi scrivevano cose importantissime per Roma, come gli annali e i censimenti dei senatori. Poi passano i secoli, avanti veloce in Germania.

Secondo alcune fonti nel Settecento, ma secondo altre già nel Seicento, studenti e dotti presero l’abitudine di raccogliere autografi di colleghi e conoscenti in quaderni rilegati, e presero a chiamare il quaderno che usavano così album amicorum, l’album degli amici (dolcissimo, vero?). La dimestichezza che costoro avevano col referente latino degli alba e con le loro antiche liste di fatti e nomi non deve stupire: ai tempi studiare diritto significava in buona parte studiare diritto romano (e questo era specialmente vero in Germania, e lo sarebbe stato ancora per un bel pezzo).

Così questi album degli amici iniziarono a girare per l’Europa (probabilmente ‘album’ giunge in italiano dall’uso francese), e a mano a mano ampliarono la loro funzione conservando giusto il nucleo di quaderno di raccolta. Prima con motti, versi, ritratti e disegni, poi con francobolli e fotografie. Quando i dischi musicali iniziarono a prendere piede si pensò subito a creare delle custodie che potessero contenerne diversi — specie perché all’inizio le tracce che si potevano incidere sull’intero lato di un disco avevano una durata massima davvero scarsa. Bei raccoglitori a buste. Begli album. Dal contenitore al contenuto con una facile metonimia, e col progresso tecnologico si arriva alla raccolta di brani musicali sul disco singolo, fino a quella del tutto smaterializzata.

Il bianco c’entrava. Ma si doveva passare per le affissioni romane sbiancate con la calce, per i libroni con gli autografi degli amici degli studiosi tedeschi di un’altra epoca e per gli eleganti raccoglitori in pelle per dischi 78 giri.

Parola pubblicata il 23 Gennaio 2020