Antipode

an-tì-po-de

Significato Per gli antichi, abitante della parte opposta del mondo; al plurale, coppia di punti diametralmente opposti sulla sfera terrestre

Etimologia voce dotta recuperata dal latino antìpodes, prestito dal greco antípus, composto di antì ‘contro’ e pùs ‘piede’.

Considerare questa parola al singolare stranisce un po’: la troviamo usata sempre al plurale — ed era plurale già il latino antìpodes. Ma guardarla così è un buon modo per coglierne l’essenza fuori dall’ingessatura di frasi (o meglio parole polirematiche, parole-di-più-parole) solite come agli antipodi, che significa all’opposto. Questa è una rappresentazione dell’emisfero orientale con i punti antipodali in giallo/arancione, di AnonMoos.

Quella degli antipodi è una nozione corrente nella filosofia e nella scienza greca: si ritrova nel pensiero pitagorico, in Platone, in Eratostene — sapevano bene che la terra è sferica. Tale nozione di punti diametralmente opposti della sfera terrestre viene costruito attraverso l’immagine di ‘piedi opposti’: chi sta agli antipodi si ritrova geometricamente piede contro piede! Anche se con la Terra in mezzo. E in effetti si fantasticava anche degli Antipodi con la ‘a’ maiuscola, ossia la popolazione umana che s’immaginava abitasse dall’altra parte del mondo.

Nella filosofia tardo antica e medievale l’esistenza di un popolo simile è stata profondamente messa in discussione, però: secondo la credenza comune all’equatore faceva troppo caldo per poter viaggiare fra i due emisferi, e visto che Adamo ed Eva stavano in quello boreale… dall’altra parte non poteva essere arrivato nessuno — oltretutto c’era in mezzo l’oceano, si pensava, e forse agli antipodi non c’erano nemmeno terre emerse. Per questo Dante mette in bocca ad Ulisse, subito prima dei famosi versi, il riferimento al viaggio in rincorsa del sole nel mondo senza gente.

[…] non vogliate negar l’esperienza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.

Ancora oggi conserviamo come termine tecnico quella stessa nozione geografica di antipodi che troviamo usata dai Greci; difficilmente, in un discorso comune, parlando del nostro amico di Sidney diremo che è un antipode — per quanto sia simpatico dirlo! — o che Bangkok è antipode a Lima. Piuttosto, questa diametralità di opposizione geografica ci resta figuratamente, come dicevamo, per indicare in genere un’opposizione totale, una diversità completa, ultima.

Così diremo che quei due in fatto di idee politiche stanno proprio agli antipodi, che le nostre due proposte sono agli antipodi, che sono agli antipodi neoclassicismo e futurismo. Un’immagine elegante ed immediata, anche se un po’ rigida.

Parola pubblicata il 18 Novembre 2020