Bellettrista

bel-let-trì-sta

Significato Chi o che si diletta di studi letterari

Etimologia adattamento del francese bellettriste, da belles lettres ‘belle lettere’.

  • «Io esperto? No, sono un bellettrista.»

Le parole possono godere di fortune alterne, lungo i decenni, e in un modo che non ci aspetteremmo. Bellettrista, ad esempio. È una parola di un paio di secoli fa, un francesismo evidente che ha echeggiato in diverse lingue, invalso più di un analogo e comunque corretto belletterista — e come vedremo indica una persona appassionata di studi letterari. Però ha conosciuto il suo maggior successo nell’ultima cinquantina d’anni, con punte intorno al Duemila. Semi della Restaurazione che continuano a germogliare.

È una parola piuttosto interessante perché ci aiuta a identificare un tipo umano ricorrente — e naturalmente lo fa in un modo particolare.
C’è qualcosa di specialmente medio, nel bellettrista; non è una persona che si dedica anima e corpo alla critica letteraria con merito rinomato, non rode volumi nella penombra come topo di biblioteca, e d’altro canto non è nemmeno una persona con una velleità fatua, di mera facciata. Forse un carattere prossimo che possiamo trovare a ‘bellettrista’ è quello della persona dilettante — iniziata e mossa da un piacere schietto senza pretese troppo solide.

Ma c’è anche qualcosa che potremmo annusare come alterato: alcuni dizionari registrano una sfumatura spregiativa, e in effetti la considerazione dell’amatoriale e del dilettante ha spesso una vena denigratoria — che però non è intrinseca, non è geneticamente inscritta nella parola, quanto in un certo diffuso atteggiamento di svilimento verso chi si applica per puro piacere e senza troppa serietà. Al peggio possiamo trovare nel bellettrista un gusto estetizzante, un piacere per la raffinatezza di questa passione.

Ci parla di chi s’interessa da dilettante alla letteratura, anzi con espressione colorita alle ‘belle lettere’. Questa è in effetti una dicitura in cui può essere còlto qualcosa di ironico (è senz’altro enfatica), ma non nasce con questo intento — vuole essere un elogio diretto, anche piuttosto asciutto.

Così possiamo osservare come l’amico cerca di rendersi interessante per la bellettrista del suo cuor ostentando letture improbabili, la prozia bellettrista ama parlare a cascata dei libri che ha cominciato (senza che risulti ne finisca qualcuno), e nella cerchia bellettrista a cui partecipiamo emergono sempre caterve irrecuperabili di classici, scorsi con reverenza ma senza capirci poi molto.

È una parola leggera, trillante e immediata — e funziona se si prende con leggerezza.

Parola pubblicata il 18 Febbraio 2023