Brado
brà-do
Significato Non addomesticato, selvatico, libero
Etimologia etimo incerto. Probabilmente variante di bravo, che anticamente riferito all’animale significava ‘selvaggio, indomito’, derivato di barbarus.
Parola pubblicata il 10 Ottobre 2017
Questa parola non è solo esatta ed elegante, è eccezionalmente vivida. Lo stesso discorso sulla sua etimologia è acceso, e non presenta soluzioni pacifiche: la sintesi più accreditata è tutta un’articolazione di incroci e dissolvenze fra termini e significati. Possiamo dire che molto probabilmente è una variante di ‘bravo’, una delle parole più caratteristiche e complesse della nostra lingua. Questo ci richiama in origine il barbarus latino, giunto dal greco, e in riferimento agli animali quella nuvola di significati di rozzezza e ferocia che lo accompagnavano si è coagulata nel non addomesticato, nel selvaggio. Ma è del tutto palusibile che per arrivare al ‘brado’ sia stata necessaria l’influenza del longobardo braida ‘pianura aperta’. Quadro non limpido ma suggestivo.
Nel brado troviamo quindi il selvatico: lo vediamo trascorrere le pianure, lontano dalle città e dall’uomo, e dalle sue convenzioni. Non è addomesticato: e se questo da un lato ce lo presenta in uno stato grezzo, dall’altro lo manifesta come assolutamente libero. Questo è il nocciolo dell’ambivalenza del brado. Lasciamo perdere lo ‘stato brado’, locuzione fin troppo usata: possiamo parlare dei pensieri bradi, non irreggimentati in una forma ma fertili; possiamo parlare di uno stile brado, tutt’altro che fine ma forte di una libertà euforica; della vita brada dello studente fuorisede, che fa alzare più di un sopracciglio e che però è turbinosamente piena.
Risorsa fine, risorsa gagliarda. E per la cronaca, non ha niente a che vedere col bradi-, primo elemento di parole composte, che viene dal greco bradys ‘lento’, e che per esempio troviamo nella bradicardia (rallentamento del battito cardiaco) e nei movimenti bradisismici della terra.
(Ma torniamo ancora un momento sull’etimologia, in generale. È quella più complessa e discussa, quella che ci lascia senza una risposta che si possa scrivere in una riga di dizionario, a renderci meglio ragione del fenomeno della lingua; è proprio quella lì che ci evoca alla mente le centinaia di migliaia di vite di parlanti che si sono susseguite, in un continuo, indomabile - brado - scambio di parole incrociate, poi sedimentate nelle nostre parole.)