Chicchessia

chic-ches-sì-a

Significato Chiunque, qualsiasi persona; in frasi negative, nessuno

Etimologia da chi che sia.

Certo che è strano, ‘chicchessia’. Due pronomi e un congiuntivo si saldano insieme trasformando un’espressione frammentata (e lievemente involta, e opaca) in un treno di parola, che sgombra la frase con decisione — non per nulla, volentieri ci concludiamo la frase. Chi che sia, quale che sia.

Ha un gusto forte: è pronunciato con soddisfazione, una soddisfazione assecondata dai raddoppi consonantici che si sono affermati nella sua composizione. E nel suo essere pronome indefinito è però piuttosto connotato — in maniera più o meno marcata a seconda dell’occasione d’uso.

Rivela (quando non ostenta, anche con sprezzo) un certo disinteresse minimizzante rispetto al ‘chi’ immaginato, sia che si tratti di un’autorità, sia che si tratti di gente della strada. Pensiamo esempi come: ho il divieto assoluto di rivelare il nostro segreto a chicchessia; sono disposto a ripetere quello che ti ho detto davanti a chicchessia; e lei è abbastanza padrona della situazione da poter primeggiare su chicchessia.

In frasi negative, questo si può tradurre nel significato di un ‘nessuno’ molto netto: non voglio vedere chicchessia, non consegnerò questo documento a chicchessia, e mi raccomando di non fidarti di chicchessia.

Anche la storia di come e quando siamo arrivati a questa composizione è curiosa: infatti si può senz’altro individuare un momento in cui si è cristallizzata e irrigidita nella forma odierna (diciamo verso la fine dell’Ottocento), ma fino ad allora si poteva trovare in tante varianti: Machiavelli scriveva già ‘chicchessia’, ma pare fosse isolato, e che fino al Sette-Ottocento (da Boccaccio in poi) si preferisse il ‘chi che sia’ staccato, o anche l’alternativa ‘chi si sia’ (che avrebbe dato origine a un ormai desueto ma analogo ‘chissisia’); Alfieri scriveva ‘chicchesia’, mentre Goldoni alternava il ‘chi che sia’ e il ‘chicchessia’. E si usava anche modellarlo secondo i tempi verbali: in dipendenza da un verbo passato si poteva parlare di ‘chicchefosse’ o ‘chicchesifosse’ (non avrei dato il documento a chiccheffosse).

Ma proprio nel suo irrigidimento il chicchessia ha trovato un profilo riconoscibile, una personalità distinta. Non più eventuale somma di pronomi, ma pronome a sé e con connotati suoi, che possiamo richiamare in maniera precisa e discreta per dare più corpo, più vigore e più colore all’indefinitezza di mucchio dei nostri ‘chiunque’ e ‘nessuno’.

Parola pubblicata il 20 Aprile 2020