Coalescenza

co-a-le-scèn-za

Significato Unione, fusione; in fisica, fenomeno per cui le gocce disperse in un fluido in cui non sono miscibili tendono ad aggregarsi; in medicina saldatura, unione di margini (ad esempio di una ferita); fusione di due vocali in una vocale nuova

Etimologia secondo alcuni, voce dotta recuperata dal latino coalescentia, secondo altri conio moderno — comunque derivato dal latino coalescere ‘unirsi, congiungersi’, a sua volta dal verbo alere ‘crescere’, col prefisso co-.

Questa è un’altra di quelle parole che magari non ricordiamo di aver mai incontrato, e che a vederla ci dice poco; ma messi davanti al suo significato lo riconosciamo subito come filo distinto del mondo, e ne seguiamo facilmente gli snodi versatili attraverso disparati contesti e branche del sapere — anche perché peraltro ne conosciamo bene una sorella.

Infatti il coalescere che ne è alla base dà vita alla ben più nota ‘coalizione’ — che ci suggerisce l’ambito semantico in cui stiamo camminando: quello di un unirsi, di un congiungersi. Tale è il coalescere, che compone un àlere, cioè un ‘crescere’, in un ‘insieme’ comunicato dal co-. La coalescenza, secondo alcuni recupero dotto dal latino, secondo altri neologismo (attestata nel Settecento), declina questi significati in vari sensi.

Ad esempio si dice coalescenza quel fenomeno fisico per il quale piccole gocce disperse in un fluido in cui non sono miscibili tendono ad aggregarsi in gocce più grandi — pensiamo alla coalescenza delle gocce d’acqua nelle nuvole, che finiranno per appesantirsi e cadere in pioggia, o alla coalescenza delle goccioline d’olio in una soluzione acquosa, che finiranno per costituire uno strato d’olio unico. Ma si parla di coalescenza anche riguardo all’impensabile fusione di buchi neri, ai margini della ferita che guarisce, e anche riguardo a due vocali vicine in una parola che si uniscono in una vocale nuova (pensiamo al paucum latino che diventa il nostro poco).

Con un respiro ampio, i casi d’uso specifici di questa parola così suggestiva vengono fatti fruttare — e facendo un passo d’astrazione ci ritroviamo davanti a un concetto che in generale coglie un momento di unione, di fusione, di saldatura: si può parlare della coalescenza di sentimenti che diventano un movimento di popolo; di come intorno a un tavolo ricostruiamo un’antica serata in una coalescenza di ricordi; e di come un giusto abbinamento provoca una coalescenza di sapori. Se vogliamo trovare un tratto distintivo, possiamo notare che il parziale, nella coalescenza, si fonde trovando un’identità nuova, mischiata — un nuovo uno che è diverso dalla giustapposizione delle parti.

Ne abbiamo una vaga intuizione nei trogoli delle coalizioni di cui leggiamo spesso, dentro alle quali non si sa più che cosa aspettarsi da chi; ma la coalescenza ha una delicatezza concettuale magnifica.

Parola pubblicata il 31 Marzo 2021