Consumatore
Trent'anni di Slow Food
con-su-ma-tó-re
Significato Che consuma; chi acquista e usa un bene a fini personali
Etimologia derivato di consumare, che viene dal latino consùmere, composto da con- e sumere ‘prendere’, sovrapposto a consummare ‘compiere’, composto da con- e summa ‘somma’.
Parola pubblicata il 07 Agosto 2016
Trent'anni di Slow Food - con Slow Food
Per festeggiare i trent'anni di attività in Italia di Slow food, un ciclo sulle parole con cui pronunciare il giusto valore del cibo, il rispetto di chi lo produce, l'armonia con ambiente ed ecosistemi, i saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.
Si tratta di una parola che ha visto crescere molto la sua importanza negli ultimi decenni. Ma prima, qualche chiarimento sulla sua non lineare etimologia.
‘Consumatore’ deriva ovviamente da ‘consumare’. Ma questo verbo è il risultato del confluire di due verbi latini, consumere e consummare. Il primo ha il significato etimologico di ‘prendere interamente’, e quindi ‘togliere del tutto’; il secondo, quello di ‘sommare definitivamente’, e quindi di ‘compiere’.
Ora, l’atto del consumare proietta spesso un’ombra non molto gradevole: ciò che viene consumato volge verso la fine - a meno che non sia inteso nel puro senso del secondo filone latino del ‘compiere’, come nel caso di ‘consumare il matrimonio’. Quindi il ruolo del consumatore non pare essere eccezionalmente edificante: usa la roba e la finisce. Ma col fatto che la vita è un susseguirsi di consumi bisogna scendere a patti, per quanto sia commendevole una condotta di vita lieve e consapevole, che tenda a minimizzarli. E il termine ‘consumatore’ va preso nella sua accezione più limpida.
In altri termini, non va confusa la fisiologia con la patologia. Tutti, nella maggior parte delle situazioni, siamo fisiologicamente consumatori. Il fatto che il consumo scriteriato possa essere una patologia del sistema economico, ecologico e sociale è rilevantissimo - ma questo non deve determinare la figura del consumatore.
Un’ampia legislazione - ormai matura - contrappone il consumatore al professionista, in quanto soggetto che usa un certo bene personalmente per il suo scopo finale - e non per un’attività lavorativa ulteriore. È a tutti gli effetti l’ultima ruota del carro, la più esposta, ignara e debole. E perciò il consumatore è bisognoso di protezioni speciali. Visto che tutti lo siamo, diventa un ruolo di grande responsabilità: dall’essere consumatori attenti e consapevoli di quali siano i propri diritti, i propri doveri e di che cosa sia o meno opportuno dipendono equilibri enormi.
(Fra l’altro, tanto pesante è questa accezione del termine ‘consumatore’ da rendere strano qualunque uso diverso: il fuoco consumatore ce lo immaginiamo allo sportello reclami del centro commerciale.)