Costrutto
co-strùt-to
Significato Ordine delle parole in una frase; significato; risultato, profitto
Etimologia participio passato di costruire, dal latino constrùere, derivato di strùere ‘stratificare, edificare, disporre’, con prefisso con-.
- «Siamo stati lì a gironzolare senza costrutto per tutta la mattina.»
Parola pubblicata il 15 Febbraio 2025
È straordinario come certe parole che sarebbero letteralmente parte della coniugazione di un verbo riescano invece a staccarsene, dando forma e luce diverse al suo concetto originario. Qui siamo davanti a una parola che, nascendo da un verbo fondamentale, basilare e comunissimo, si proietta in discorsi decisamente raffinati, per una via insolita.
‘Costruire’, lo sappiamo, è ‘fabbricare, edificare’. Sensi già propri del constrùere latino — che però conservava in uso anche il suo senso etimologico di ‘ordinare, disporre’. Dopotutto è evidente che ‘costruire’ sia un accatastare, ammassare secondo un certo ordine, a strati, seguendo un criterio dispositivo, che arriva secondo una progressione figurata fino al creare, al fondare. Ma c’è un ambito costruttivo che ha sempre spiccato per importanza, in antico come oggi: la costruzione delle frasi.
Le concordanze, la sintassi, l’ordine delle dipendenze logiche sono essenziali per una formulazione corretta ed efficace, che funzioni — e accostare a queste disposizioni l’immagine primaria della costruzione è (al solito) di una potenza poetica incredibile. A chi diavolo sarà venuto in mente che in pratica si costruisce un discorso come si costruisce una casa? A una persona che i discorsi li sapeva costruire, senz’altro, ma chissà chi.
Ad ogni modo il costrutto (pur se in ambito letterario ha avuto anche un respiro d’aggettivo col senso di ‘formato, congegnato, composto’) si è specializzato e imperniato proprio sul significato di ‘ordine e disposizione delle parole in una frase’. Perciò parliamo delle difficoltà che ci riserva una pagina piena di costrutti complessi, di un costrutto che richiede il congiuntivo imperfetto, di come rileggendo quello che abbiamo scritto riformuliamo i costrutti che non ci convincono, dell’esperienza lunga che traspare dall’eleganza di certi costrutti.
Ebbene, è questa apertura figurata tutta verbale ad aprire le altre evoluzioni del termine.
Già perché quando parliamo di discorsi, di ciarle senza costrutto, naturalmente stiamo intendendo che son senza senso, senza significato, che non portano da nessuna parte — e lo diciamo con un tono insieme spiccio e sostenuto, tagliente; ma l’idea su cui si fonda quest’uso è che sono alieni a un criterio di costruzione sul piano del discorso, e quindi senza capo né coda, senza ordine né formale né sostanziale, sconclusionati. Ecco, il costrutto — senso e significato — finisce per avere molto a che vedere con la conclusione, che è il momento del significato. Così studiamo a lungo per cavar costrutto da una documentazione sparpagliata e parziale, e con entusiasmo traggo costrutto dal libro che mi hai consigliato. Se aggiungiamo che il costrutto prosegue nel risultato e nel profitto, la conseguenza appare del tutto naturale.
Possiamo lucrare ancora del costrutto di un lavoro che abbiamo finito tempo fa, ammiro il primo costrutto della mia nuova attività, riflettiamo su certi investimenti di poco costrutto che abbiamo fatto, e restiamo a gingillarci senza costrutto.
In questo quadro c’è però un ultimo uso, poco considerato dai dizionari, che merita di essere notato: il costrutto ‘costrutto sociale’. Si tratta di un assunto, di un modello condiviso da una certa realtà sociale, che informa e connota concetti, credenze, valori, norme: è una realtà negoziata, disposta dalla società stessa. Ad esempio sono classicamente costrutti sociali denaro e nazioni. E di solito ‘costrutto sociale’ è un’espressione che dà la possibilità di ridimensionare un certo fenomeno, una certa realtà di questo genere, tracciandone un profilo di relatività e provvisorietà.
Non che il costrutto perda la praticità propria del costruire; ma come si vede, con un atteggiamento che presume qualcosa di sé, ha indirizzato i suoi interessi e le sue frequentazioni in discorsi di una certa levatura.