Deferenza

de-fe-rèn-za

Significato Rispetto, ossequi, riverenza

Etimologia dal francese déférence, derivato di déférer, a sua volta dal latino defèrre ‘portare giù, trascinare, conferire, denunciare’, composto di de- che indica un movimento dall’alto in basso e fèrre ‘portare’.

Che c’entra la deferenza col deferire? Sono giunti in italiano dal francese in maniera indipendente, ma hanno tutta l’aria di essere legati. Ed ebbene, anche se il nesso fra i loro significati non è così evidente, lo sono. Ma andiamo con ordine.

La deferenza è un atteggiamento ossequioso, riverente, un rispettoso abbassarsi. Per quanto questo termine porti sì un’importante nota di affettazione e accondiscendenza, non descrive un’adulazione. La deferenza comunica un rispetto autentico, ben riposto, o comunque ampiamente giustificato - o anche solo consueto. Assecondo con deferenza le richieste logistiche che mi fa il celebre scrittore invitato al festival, con deferenza apro la bottiglia conservata per la grande occasione, i giovani musicisti ascoltano con deferenza le parole del grande compositore.

Deferire invece, come transitivo, significa sottoporre qualcosa o qualcuno al giudizio altrui, o anche semplicemente denunciare: la causa è stata deferita al tribunale competente, il medico complice che procura farmaci illegalmente viene deferito all’Ordine e via dicendo. Il senso etimologico è chiaro: porto qualcosa giù, quasi lo trascino davanti a una cattedra - come dicevamo, lo ‘sottopongo’ a giudizio.

Ma esiste anche un desueto uso intransitivo di questo verbo: ‘deferire a qualcosa’ significa uniformarsi, aderire, accondiscendere. Ad esempio deferisco alle tue sagge argomentazioni, e deferisco all’opinione di chi ha una maggiore esperienza sul campo. E proprio il verbo condiscendere o accondiscendere, che etimologicamente comunica un’immagine simile al deferire, è il concetto che unisce la deferenza (quale rispetto accondiscendente) e il deferire (quale accondiscendere).

Una diramazione lessicale davvero interessante, la cui comprensione mette alla prova quella sottigliezza di pensiero che serve per padroneggiare la lingua.

Parola pubblicata il 18 Maggio 2016