Demordere

de-mòr-de-re (io de-mòr-do)

Significato Desistere, cedere, rinunciare

Etimologia modellato sul francese démordre, da mordere con de- negativo.

In questa parola, ricercata, elegante, c’è qualcosa di profondamente innovativo, e perfino grossolano.

In latino il verbo demordere c’era. E però non aveva il significato che gli diamo noi, anzi era praticamente l’opposto: era un intensivo di mordere. Il prefisso de-, infatti, non indica solo discesa e separazione, ma sa anche intensificare colorando in maniera speciale il verbo di base — pensiamo al determinare, al designare, al decurtare. In questo caso il mordere si avvicinava al rodere.

Ma il nostro demordere ha un’altra origine. Segue, nel Settecento, il démordre francese: aggiunge al mordere un de- che indica separazione, allontanamento, e ottiene quindi il significato del desistere, del rinunciare, del cedere. In una dimensione integralmente figurata.

Qui il mordere non è colto all’atto pratico: è psicologizzato. Spesso il morso è repentino, istantaneo — mordi e fuggi. Invece qui figuratamente è fatto insistere, resistere, tenere la presa — come la mangusta Rikki-tikki-tavi che azzanna il cobra Nag sopra il cappuccio nel Libro della giungla. Un mordere determinato, votato all’aggressione ultima, sacrificale e decisivo: forse non è il primo fra i morderi che ci vengono in mente.

Il demordere ribalta pianamente questa figura del mordere tenuto: non regge all’estremo, ma molla. Curiosamente, però, è un verbo usato quasi solo al negativo: non demordere. Il che significa (in un gioco di specchi semantici), che è evocato quasi solo per descrivere esattamente quel morso tenuto, e quindi un sentimento di determinazione finale, di tenacia incrollabile disposta a farsi scrollare a morte dall’orso piuttosto che disserrare le mascelle dalla sua carne.

Così posso dire che ancora una volta sono stato rimbalzato da un ufficio all’altro ma che non ho intenzione di demordere, che mi sono dovuto fermare a metà della salita ma che non demordo, e tutti gli inconvenienti del mondo si possono frapporre fra noi e le nostre passioni, ma non demordiamo.

Insomma, è un verbo negativo usato in una costruzione negativa per significare un particolare tipo di mordere figurato che si serra senza aprirsi. Non può essere un mero contrario di mordere: il morso, di solito, è incisivo, irrevocabile. Non si può smordere una mela. Anche se lasciamo la presa dei denti, il morso ci resta sopra.

Parola pubblicata il 01 Maggio 2021