Era
è-ra
Significato Periodo storico che inizia con un certo avvenimento, o con certe caratteristiche specie tecnologiche; unità di divisione del tempo geologico
Etimologia attraverso il latino tardo aera, in origine plurale di aes ‘bronzo, rame’.
- «È l'alba di una nuova era.»
Parola pubblicata il 21 Ottobre 2025
Il tempo è sempre problematico, da dire con una parola. Una distanza, un peso, una capacità io posso mostrartela qui, su due piedi. Ma il tempo non lo posso mostrare. E le parole si attaccano male allo sfuggente: qui sono a lungo risultate poco univoche, poco trasparenti. Certo ci sono dei fatti del mondo, specie ciclici, che ci aiutano: le scansioni dei giorni, delle stagioni, degli anni. O per meglio dire, dell’anno, perché uno dopo l’altro gli anni non è che si facciano contare proprio bene. È vero per noi che abbiamo calendari, fotografie, ricevute — figuriamoci a come doveva essere ai tempi dei tempi.
Per i tempi lunghi o ci si aggrappava coi nomi a dei tempi rituali, tenuti dai sacerdoti — pensiamo al rito del lustrum, compiuto ogni cinque anni — o a qualche altro umano ufficio. Perché non ci sono scansioni naturali utili ed evidenti che siano più lunghe dell’anno. Certo, ci sono i cicli astronomici, ma è difficile tenerli presenti; più che altro anche quelli servono per indicare un momento, come l’epoca, che arriva a indicare un periodo caratteristico a partire da un momento di ‘sospensione degli astri’. L’evo, l’età sono sempre periodi lunghi ma commisurati (con grande varietà) alle generazioni, alla durata della vita — che essendo tutte diverse e sfalsate non inchiodano il tempo a una misura esatta. L’era, pur con tutte le incertezza delle possibili ricostruzioni, pare abbia tentato una via diversa.
Deriva dal latino aes (aeris al genitivo), che come forse ricorderemo è innanzitutto il rame e il bronzo — e poi il denaro.
Secondo Isidoro di Siviglia, formidabile e fantasioso etimologo del VI secolo, il latino tardo aera (plurale di aes) indicava in particolare il tributo istituito da Augusto col primo censimento dell’Impero; una nuova tassa per una nuova epoca. Ebbene: anche per il metro della scienza di oggi il riferimento non è da escludere, e inoltre possiamo aggiungere a corredo di quanto dice Isidoro che l’uso cronologico di ‘era’ è del V secolo, e che sono attestate una quantità di ere locali antiche (di Antiochia, caldea, di Tiro e via dicendo). Forse la prima di cui si parla, l’aera Hispanica, che comincia nel 38 a.C., pare sia proprio legata a un tributo. Anche se, in maniera più spicciola, non è difficile notare la continuità fra una quantità di denaro e una quantità di anni.
Ad ogni modo l’era è il periodo di tempo che inizia con un avvenimento particolare (pensiamo all’era volgare, cioè il dopo Cristo, che si contrappone alla classica), o il periodo che ha una forte caratterizzazione intorno a un elemento (era spaziale, atomica). Inoltre, è un termine che è tornato buono in geologia, come unità generale di suddivisione del tempo (probabilmente evi ed età stonavano con una prospettiva troppo umana). Così, fuor di ambiti specifici, l’era, così breve, si è conquistata una certa magniloquenza: nel suo orizzonte fortemente storico non è solo un periodo, ma una pagina voltata.