Periodo

pe-rì-o-do

Significato Spazio di tempo con situazioni e caratteristiche particolari; in grammatica, unione di proposizioni di senso compiuto; intervallo di tempo in cui avviene un processo biologico

Etimologia voce dotta recuperata dal latino periodus, prestito dal greco períodos ‘circuito, giro’, composto di perí ‘intorno’ e hodós ‘strada’.

La nostra capacità di espressione quotidiana riposa su un arcipelago di cortocircuiti poetici arditissimi di cui non abbiamo consapevolezza, tutti volti ad afferrare e a dire l’inafferrabile e l’indicibile. Sono passati più di cento anni da quando Albert Einstein ha raccontato al mondo i nessi fra spazio e tempo — che in larga parte, come almeno sappiamo, sono molto difficili da immaginare, da rappresentarsi. Però noi, da molti secoli, usiamo una parola come ‘periodo’, all’apparenza normale e dimessa, e senza batter ciglio accettiamo che significhi ‘spazio di tempo’.

Il problema è che davanti al tempo siamo inermi. Concepiamo facilmente il suo passaggio, il suo essere in momenti diversi, ma non ci dà elementi propri per significarlo. Mentre posso perfino fare, mostrare uno spazio con le braccia, per significare il tempo sono legato all’uso di strumenti spaziali — lontano, lungo, passaggio, mimare di buttarmi a mano aperta qualcosa dietro, o col dito una rotella che gira. Lo stesso termine ‘tempo’ deriva da una radice protoindoeuropea che parla di un ‘allungare’, quindi per parte nostra non siamo mai riusciti a liberarci dal destino di significare il tempo con lo spazio: esiste lo spaziotempo.

Il periodo coglie questa finezza universale in una maniera mirabile. È letteralmente il giro intorno, il circuito. Nel suo spazio esiste e si sviluppa una situazione con delle caratteristiche; non giunge tanto a una fine, ma piuttosto traccia un occhiello nel reale, non separato del resto, ma riconoscibile per certi tratti in un ‘a sé’. È periodo il tempo di rivoluzione degli astri, il ciclo regolare secondo cui varia una grandezza, il peculiare torno storico, in grammatica l’unione che si apre e chiude di proposizioni con senso compiuto (e poi anche di frasi musicali), fino all’intervallo in cui si verifica un processo biologico.

Balza in evidenza che il periodo è tempo in quanto giro — e che il tempo giri è nelle nostre corde, dalle lancette degli orologi alle rotazioni celesti, alle curve e agli archi in cui lo immaginiamo. Insomma, se non fosse una suggestione un po’ facilona, si potrebbe dire che il periodo rappresenta in effetti uno spaziotempo curvo, e che c’era gente antica che in boschi di metafore aveva annusato molte cose di là da essere scoperte.

Parola pubblicata il 05 Ottobre 2021