Esercizio

e-ser-cì-zio

Significato Pratica di una professione o di una facoltà, gestione di un’azienda; allenamento

Etimologia dal latino exercitium, da exercère, composto da ex fuori e arcere ‘allontanare’, che però in origine aveva il significato di ‘molestare’ e ‘tenere in esercizio’.

Prima di arrivare alla parola ‘esercizio’, curiosità impone di gettare uno sguardo sulla nuvola di parole etimologicamente affini che la circondano: esercitare, esercito, esercente, esercire. Più che una nuvola, pare un nodo confuso. Ma non lo è.

Si può dire che il punto d’origine sia il latino exercère: da esso deriva direttamente ‘esercire’ - verbo desueto che significa ‘amministrare un negozio’, o ‘svolgere una professione’, col suo più comune participio presente ‘esercente’ - e a ruota ‘esercizio’ ed ‘esercito’, che dall’esercizio militare passò ad indicare i militari che lo svolgevano. Il verbo latino exercitare, da cui ‘esercitare’, è un intensivo di exercère, e trasmette quindi un significato di ‘tenere in funzione’, che comunica maggior vigore e frequenza.

Quello di esercizio è un concetto che abbraccia un vasto novero di significati: lo svolgimento di una professione, la gestione di un’impresa, l’impresa stessa e perfino l’attività economica che svolge in un dato periodo (l’esercizio finanziario 2015); l’allenamento del corpo a certi movimenti o discipline, arrivando con l”essere in esercizio’ al significato di buona forma fisica e abilità, ma anche l’allenamento della mente - pensiamo a quanti esercizi di matematica abbiamo fatto - e dello spirito, ad esempio coi celebri e durissimi esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola. Infine, può arrivare a significare anche ‘uso’: pensiamo all’esercizio della forza o del potere.

Forse l’immagine primigenia del concetto di esercizio, sottesa a tutti questi significati, si trova nell’uscire fuori e nell’allontanarsi: fuori dalla sicura pace domestica a conquistare abilità nuove; muoversi all’esterno manifestando una capacità. Un concetto vitale, per quanto implichi una certa scomodità: il verbo latino arcere ebbe in origine, quando emerse dall’indoeuropeo, anche i significati di ‘travagliare, molestare’. Ma come ci dice Dante nel XXIV dell’Inferno, seggendo in piuma,/ in fama non si vien, né sotto coltre.

Parola pubblicata il 11 Novembre 2015