Iride

ì-ri-de

Significato Arcobaleno; membrana pigmentata dell’occhio, il cui foro centrale è la pupilla

Etimologia dal greco iris ‘arcobaleno’.

Questa parola ha un significato fondamentale molto semplice, che ha generato un’impressionante quantità di usi e parole derivate - secondo logiche interessanti.

L’iride è l’arcobaleno. Questo nome - o meglio, Iris - lo incontriamo nel mito greco: era una divinità minore, messaggera degli dei, incaricata dell’infausto compito di predire sventure agli umani (il messaggero che portava buone nuove era Ermes). Sorella delle arpie, era la personificazione dell’arcobaleno, che variamente la annunciava.

Ora, il fatto che questo fenomeno atmosferico mostri alla vista l’intero spettro di colori visibili ha portato a collegare l’iride a oggetti e fenomeni che presentano colori variegati e cangianti. Proprio per questo il nome di iride fu attribuito alla membrana che regola il passaggio delle luce nell’occhio, una membrana pigmentata, che può presentare i colori più disparati - e da cui dipende il colore dell’occhio come comunemente è inteso. Il fatto che, descrivendo l’occhio come una macchina fotografica, l’iride corrisponda al diaframma, ha fatto sì che questo nome passasse ad indicare in generale anche i diaframmi dei sistemi ottici.

Inoltre, la caratteristica ottica dell’iridescenza è propria di corpi che si mostrano colorati come l’arcobaleno - un colore mobile, che varia a seconda dell’illuminazione e dell’angolo da cui sono guardati. Il nome di iridio fu così dato a un elemento chimico che conferisce ai suoi composti proprio la qualità dell’iridescenza. E come se non bastasse, c’è una nutrita quantità di piante, minerali e animali che portano il nome di iride.

Passaggi intuitivi: il fatto straordinario che tutti i colori compaiano nell’iride la rende antonomasia di ogni cosa che stupisce l’occhio con colori cangianti.

Parola pubblicata il 31 Agosto 2015