Martinella
mar-ti-nèl-la
Significato Campana che nel medioevo a Firenze veniva suonata nell’imminenza di una guerra, e poi portata in battaglia sul carroccio — e campane analoghe usate da altri comuni; campanella usata da chi presiede Camera e Senato per riportare ordine e silenzio
Etimologia dal nome di san Martino.
- «La presidente può suonare la martinella quanto vuole, tanto la gazzarra non si spengerà.»
Parola pubblicata il 11 Agosto 2022
A Firenze, la mattina dell’11 agosto del 1944, la Martinella fu fatta suonare dall’alto della torre di Palazzo Vecchio: era il segnale dell’insurrezione, e l’inizio della battaglia per la liberazione della città dall’occupazione nazista. Si trattò di un segnale dal profondo significato storico, intrecciato nel passato comunale di Firenze e di tante città d’Italia — passato che ha avuto anche simpatici sviluppi in minore.
Il nome di ‘martinella’ per una campana è legata alla figura di san Martino.
Nelle città del medioevo, in un modo che oggi difficilmente possiamo figurarci in maniera compiuta, la grammatica delle campane era di importanza cardinale, scandiva la vita consociata con messaggi cristallini per tutto il popolo. La Martinella, a Firenze, era dapprima posta su un arco presso il Mercato Nuovo (alias la Loggia del Porcellino), sull’antica via di Por Santa Maria, che conduce a Ponte Vecchio: come ci raccontano le fonti, era una campana che diffondeva un messaggio molto serio — la decisione e l’imminenza della guerra — e perciò, quando suonava, suonava ininterrottamente notte e giorno, addirittura per un mese prima della partenza (ordinariamente erano partenze discusse, deliberate e formalizzate, di solito non si partiva all’improvviso).
Quando poi le schiere armate partivano, la campana veniva posta sul carroccio — un carro dal forte valore simbolico che i comuni portavano in battaglia, con le insegne della città, l’altare per la messa, e appunto la martinella, che continuava a dare i suoi segnali sul campo.
San Martino è il patrono dei cavalieri, dei fanti e dei militari in genere: egli fu un militare romano, prima della conversione, e il suo stesso nome è teoforo — includendo il riferimento votivo a Marte dio della guerra. Perciò si trova legato alla campana foriera di guerra e belligerante. La campana di Firenze passò il suo nome alle colleghe d’Italia.
Ora, con un gusto antiquato, suonare la martinella a una persona significa biasimarla, rampognarla — il suono che annuncia la mobilitazione in armi diventa l’attacco e la riprensione stessa. E forse è con la mediazione di un’idea del genere che la martinella è diventata anche la campanella che alla Camera e al Senato viene suonata per riportare l’ordine o per chiedere silenzio. Il presidente o la presidente si affannano a farla tintinnare severamente con esiti alterni, spesso teatrali — lontanissima, è vero, eppure contigua rispetto alla martinella dei tempi andati e dei tempi commemorati, che l’11 agosto torna a suonare.