Conversione
con-ver-sió-ne
Significato Rivolgimento, mutamento di direzione di un corpo; mutamento interiore; cambio, trasformazione
Etimologia dal latino conversio, derivato di convèrtere ‘rivolgere, dirigere, cambiare, distogliere’, composto di con- e vèrtere ‘volgere’.
Parola pubblicata il 08 Marzo 2018
Stili di vita, credo religiosi, file informatici. In questi ambiti le conversioni frequentano i nostri giorni, in maniera costante. Tutti casi interessanti, ma è importante cercare di comprendere quale sia la possente immagine che respira sotto a questi significati.
La conversione nasce in una dimensione spaziale: è il rivolgimento, il mutamento di direzione di un corpo. Ad esempio, anticamente si chiamavano conversioni le rivoluzioni dei pianeti intorno al sole; l’auto dei fuggitivi riesce a seminare gli inseguitori con conversioni temerarie; e alla parata militare i soldati danno prova dell’ordine della loro disciplina con strabilianti conversioni.
In quel prefisso ‘con-’ sta tutta la magia: la conversione non è il mutamento di direzione della palla da biliardo che urta una sponda e piano si ferma. Chi o ciò che compie la conversione non perde forza, non perde pezzi. La conversione è un mutare di direzione (vertere) raccolto e intero (con-) - niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma. L’adesione nuova a dottrine o abitudini è perciò una ricca specie del genere della conversione.
La conversione del collega alla corsa prima di colazione lo segna profondamente nel corpo e nella mente - non è mai stato così energico, non è mai stato così sereno; vedendo l’amico sfoggiare il nuovo Mac gli chiediamo quando si è convertito; e la conversione religiosa vissuta con trasporto lascia perplessa la famiglia.
Una parola energica - esterna, nei moti celesti e nella trasformazione dell’energia elettrica, e interna, nei mutamenti delle idee e delle virtù.