Megalomane

me-ga-lò-ma-ne

Significato Che ha manie di grandezza

Etimologia composto moderno del greco megalo- ‘grande’ e -mania ‘pazzia’.

Insieme alla megalopoli (e naturalmente alla megalomania) il megalomane è l’unico termine comune dell’italiano che sfoggi una composizione con megalo-, sgargiante primo elemento di parole composte dal greco che significa ‘grande’. Non è solo parente di quel mega- che conosciamo benissimo e che usiamo ogni giorno per inventare le parole più bislacche (chi fa una megacolazione?, a chi è capitato di fare una megafiguraccia?): è in effetti gemello, derivato del medesimo aggettivo greco, mégas.

‘Megalomane’ è un termine composto con elementi greci ma recente: è alla fine dell’Ottocento che fa la sua comparsa (con l’omologo francese mégalomanie), un momento storico in cui l’antica lingua greca viene cavalcata con furia onomastica dagli scienziati di tutto l’Occidente, e dagli psicologi con passione particolare. Dopotutto, è l’attitudine del greco a comporre concetti nuovi con l’incastro di elementi classici che gli ha valso la sua fortuna rinnovata, internazionale e per molti versi bizzarra.

È megalomane chi tende a valutare sé stesso e le proprie facoltà in maniera smisurata; letteralmente, la megalomania è la mania di grandezza, una follia di grandezza.

Il megalomane è pacificamente persuaso da fantasie di onnipotenza e di ricchezza, convinto d’essere straordinariamente superiore agli altri, e adotta la grandiosità di pensiero e di atteggiamento come stile rappresentativo. Naturalmente questo profilo, adeguatamente precisato, può emergere in un quadro clinico, ma (come accade per molti concetti della psicologia) ci piace impiegarlo anche in discorsi comuni, se non profani.

Dopotutto è una parola ingombrante e brillante, forte di un suono che echeggia la grandiosità in maniera quasi voluttuosa. E inoltre ha un effetto piuttosto esatto: circoscrivendo con piglio scientifico un profilo umano poco simpatico, e che anzi spesso nuoce agli altri e li aduggia, lo inquadra e rende affrontabile.

Così diciamo che il superiore megalomane tenta di grandeggiare narrando sé e il proprio lavoro in maniera mirabolante; prevediamo che un progetto megalomane resterà incompiuto e otterrà solo la distruzione di un grande spazio verde; e ci sgomenta il politico megalomane che garantisce terribili e impossibili rivincite, con grande seguito. Peraltro è proprio questo il riferimento con cui il megalomane si diffonde in italiano, negli anni ‘90 dell’Ottocento, appuntato su Francesco Crispi e sulla nostra politica coloniale.

Parola pubblicata il 27 Maggio 2020