Meteora
me-tè-o-ra
Significato Fenomeno atmosferico; corpo celeste che s’incendia nell’atmosfera terrestre; fenomeno di grande interesse che ha breve durata
Etimologia attraverso il latino medievale meteora, dal greco metéora, neutro plurale sostantivato dell’aggettivo metéoros ‘elevato, posto in alto’, composto di metá ‘oltre’ e aíro ‘sollevare.
- «Fu una grande passione. Ma era una meteora.»
Parola pubblicata il 26 Agosto 2024
Un elemento che concorre al profondo fascino di alcuni monasteri ortodossi in Tessaglia, regione della Grecia, è il nome. Sono comunemente noti come le meteore, e hanno la peculiarità davvero straordinaria di essere costruiti al sommo di giganteschi pinnacoli di arenaria, così da essere quasi inaccessibili, sospesi fra terra e cielo. Qui il nome si fa notare per fascino perché di solito per noi le meteore non sono cose del genere, ma corpi celesti cadenti: e al solito l’uso divergente ci fa venire voglia di etimologia per capire che cosa leghi quelle e queste meteore.
Il greco metéora è un plurale sostantivato, che indica qualcosa che sta in alto, magari proprio nel cielo, infatti è neutro plurale dell’aggettivo metéoros ‘elevato’, composto da aíro ‘sollevare’ e metà ‘oltre’. Per questo il sito che collettivamente comprende quei monasteri è più precisamente Meteora, in un apparente singolare, e per questo si chiama così — per l’elevazione, la sospensione celeste dei monasteri. Invece attraverso il latino medievale questo termine greco è stato riletto come femminile singolare, ed è passato infine a indicare quei frammenti spaziali che, oggi sappiamo, s’incendiano a contatto con l’atmosfera. Ma c’è qualcosa di mezzo.
In effetti le meteore sono intese, e lo erano specie in passato, come ogni fenomeno che avviene nell’atmosfera — in maniera molto conseguente, dopotutto il senso di ‘cose elevate, cose celesti’, a che cosa si può attagliare meglio? Forse è un uso che ci può suonare all’orecchio se pensiamo alle acque meteoriche, che sono quelle che cadono dal cielo, ma i maniera un po’ rétro consideriamo pure le meteore acquee come la pioggia, le meteore aeree come le trombe d’aria, le meteore elettriche come i fulmini, le meteore luminose come arcobaleni e aurore. E naturalmente le meteore ignee, che s’incendiano in cielo e che per eccellenza diventano le nostre meteore nel senso più comune. E non è tutto.
Queste meteore per antonomasia hanno esteso il concetto di meteora tramite una loro caratteristica specifica e preminente — quella di un passaggio luminoso, molto evidente, ma di brevissima durata. La meteora quando arriva si fa notare ma dura poco — e così se parliamo di una moda che è stata una meteora, della meteora di un volto della televisione, delle meteore di amori che sono passati in pochi giorni, attingiamo a un’immagine immediata e di grande impatto. La sintesi con cui ci permette di indicare qualcosa che non aveva la consistenza per durare molto, o che per accidente è durato troppo poco, è icastica.