Ormai

or-mài

Significato A questo punto, a quel punto; adesso, allora

Etimologia composto di ora e mai.

Chi ama indulgere in vagheggiamenti sulla grandezza delle lingue dovrebbe soffermarsi in maniera speciale sulla genesi di parole come ‘ormai’, nelle sue diverse varianti: quella che le ha create è una forza generativa altamente poetica non solo di cui la nostra lingua oggi manca, ma rispetto alla quale tanta gente sarebbe sospettosa.

Non servono occhi di lince per vedere che è composto di ‘ora’ e ‘mai’. Figuriamoci, quando la nostra bocca ha meno fretta ci concediamo di dirlo proprio ‘oramai’. Ma ritornandoci sopra potremmo avere un momento d’incredulità: come si sposano due concetti così antitetici in un significato? Non è quasi un ossimoro?

Nel cortocircuito dell’ormai convive lo sguardo, l’ascolto su passato, presente e futuro. E prima di cercare il movimento mentale che significa, cerchiamo di cogliere come funziona. Si può dire che significa ‘adesso, allora’, come ‘a questo punto, a quel punto’: posso dire che ormai la frittata è fatta, nel passato è successo quello che è successo e ora la situazione è questa. Posso dire che ormai non mi va il caffè, centrato su un adesso che viene sgombrato dalle possibilità passate e future. Posso dire che ormai la mia vita è questa, e spalancarmi sul futuro tenendo i piedi qui.

Si può aggiungere che ha volentieri un valore conclusivo, con una vena di rassegnazione — e in effetti è proprio con questo profilo che emerge primamente, negli scritti di Brunetto Latini e di Dante: ormai è andata. Può servire anche a misurare il tempo con enfasi, come quando diciamo che è passato… be’, ormai saranno trent’anni. Arriva anche a toccare il ‘finalmente’, quando ormai ci siamo, ormai manca poco.

Questa mole di significati si esprime a partire da un opposto: in questo tempo/in nessun tempo. L’ormai si situa nel momento considerato, nell’ora, e usa il mai per fagli spazio intorno, escludendo altre circostanze, con sollievo o con rassegnazione. È un ‘a questo solo punto’.

È una parola di un’intelligenza penetrante, di valore in tanto superiore in quanto è comunissima. Foggia il nostro modo di pensare, e ci lascia a meditare quanto è potente ciò che si può inventare con la lingua.

Parola pubblicata il 11 Giugno 2020