Parecchio

pa-réc-chio

Significato In quantità rilevante, in numero notevole, e ciò che è in tale quantità o numero; alquanto; simile

Etimologia dal latino pariculus, diminutivo di par ‘pari’.

Succede: si pronuncia una parola decine di migliaia di volte e all’improvviso, senza apparente motivo, ci suona strana. E ci chiediamo: ma da dove salta fuori, perché, come? Che cosa vuol dire, davvero? Insomma, che parola è? Mi è capitato con ‘parecchio’. E alla fine ci si accorge che ha una faccia, se non nascosta, almeno poco visibile.

È una parola di uso fortissimo, in tutte le sue vesti: può essere un aggettivo indefinito, nel qual caso conferisce l’attributo di una quantità notevole, di una certa numerosità, di una non scarsa intensità. E già qui c’è da notare qualcosa: ‘parecchio’ non è ‘molto’. È un pochino meno. Se dico che c’è parecchio freddo o sono passate parecchie ore, certo intendo dire che la temperatura è proprio bassa e che di tempo ne è passato, ma il parecchio mantiene un’aura di padronanza sul fenomeno.

Questo si riflette anche sul parecchio-pronome: se vuoi delle noci, sulla credenza ce ne sono parecchie; e quella copia tienila pure, tanto io ne ho parecchie. Sembra che, pur nella sua indefinitezza, abbia una circoscrizione maggiore. E lo stesso vale anche quando è avverbio, come quando mi sento parecchio meglio. Se scelgo di non dire ‘tanto’ mi pongo certo sulla via di un miglioramento netto, ma non esorbitante. Nel parecchio, insomma, c’è una misura. Ma quale?

È ovvio e necessario, anche se non evidente: nel parecchio c’è il germe del ‘pari’. Qualcuno potrebbe pensare: «Ma se il ‘parecchio’ ci parla di un ‘pari’, perché per noi è una quantità notevole? Il pari è una quantità neutra, no?» In realtà, come la vita — maestra un po’ dura — non perde occasione di farci ripassare, una giusta misura, una proporzione adeguata, una quantità simile, (diciamolo nel modo più semplice) un fare pari è già un ottimo risultato. La quantità del pari, la quantità del parecchio è considerata come schiettamente positiva: non diventa un tanto, un molto, ma insomma ce n’è e a sufficienza. Quella del pari, del parecchio è una sufficienza così ben valutata che diventa più che sufficiente, moderatamente abbondante — ma sempre commisurato al pari. Un equilibrio fra misura e slancio.

Questa parola si forma in italiano direttamente con questo singolare significato, mentre le omologhe francesi e spagnole (e non solo) si attestano sul significato piano di ‘simile’. Sì, ancora nel Trecento poteva essere usata anche con questo significato, il parecchio poteva essere un uguale, un pari, un simile; ma è un senso desueto.

Col suo suono familiare, ingombrante e quasi buffo ha un successo stabile e secolare dandoci la dimensione di una quantità, di una numerosità, di un’intensità che si colloca sfumatissima fra l’abbastanza e il molto. Una risorsa molto più sottile di quanto l’uso costante ci lasci spazio per considerare.

Parola pubblicata il 07 Dicembre 2019