Pattume

pat-tù-me

Significato Immondizia; corruzione; gentaglia; opera mediocre

Etimologia derivato di patto, che è dal latino pactus ‘unito, congiunto’, propriamente participio passato di pangere ‘ficcare’.

Questa simpatica parola ci parla naturalmente di rifiuti, ma per afferrare bene il carattere che ha si deve collocare nella sua famiglia. Infatti, anche se sembra più composto e sordo rispetto all’immondizia e alla spazzatura, il pattume ha un’anima molto più vivida e sudicia.

Se in un documento in italiano antico leggiamo la parola ‘patto’, forse non ci sta parlando di accordi e pareggiamenti. Infatti il patto era anche il lettime, la lettiera di strame degli animali da stalla. Dopotutto il pactus latino significava ‘congiunto, unito’, (propriamente era il participio passato di pangere ‘conficcare’), e questo concetto si può impiegare in molti versi — dall’intesa che si stringe alla lettiera che si ammucchia e compatta a terra.

Non serve un ingegno poetico alato per capire come questo particolare patto di stalla sia diventato il materiale di rifiuto, specie infradiciato, nel pattume trecentesco.

L’immondizia ha qualcosa di schifiltoso: se non fosse un termine così comune da avercene fatto perdere il senso proprio, accostare il termine ‘immondo’ al pattume sarebbe almeno lezioso. La spazzatura dissimula reticente, e copre ben altra consistenza dichiarando solo il dignitoso e secco risultato di una spazzata. A loro cospetto, il pattume ci dà invece il senso della pesantezza corposa. Di quei rifiuti che abbiamo pigiato o che si sono accumulati nel suo luogo, la pattumiera.

Poi di significati estesi ne ha avuti, alcuni dei quali ancora usatissimi: se non diciamo più pattume per indicare fanghi e melme, lo usiamo figuratamente per indicare chi o ciò che è corrotto, immorale: pattume la gentaglia che lucra su una disgrazia, pattume la decisione pubblica occultamente ricompensata. E non solo: anche ciò che è mediocre e fa schifo lo volgiamo in pattume: ci liberiamo con regali strategici del pattume di romanzacci che ci si era accumulato in libreria, e si fruga nel pattume di film e serie in cerca di qualche perla.

Parola pubblicata il 20 Maggio 2020