Sotterfugio

sot-ter-fù-gio

Significato Espediente, accorgimento fondato su inganno e finzione

Etimologia voce dotta recuperata dal latino medievale subterfùgium, dal latino classico subterfùgere ‘scappare di nascosto’, ma anche ‘sottrarsi, schivare, defilarsi’, composto di subter ‘sotto’ e fùgere ‘fuggire’.

In questa parola, che riesce a raccontare uno stratagemma con una fisicità impressionante, possiamo notare un piccolo ma importante scarto di significato.

Così come pare di primo acchito, nel sotterfugio c’è originariamente una fuga — è letteralmente un ‘fuggire sotto’, quindi uno scappare coperto, nascosto. Praticamente, un’evasione. Infatti l’evasività originaria del sotterfugio si declinava in un sottrarsi, in uno schivare. Ma il nostro sotterfugio (ripreso dal latino medievale e attestato nel senso più comune nel Cinquecento) ha preso un altro respiro. Per quanto con un sotterfugio ci si possa defilare da una situazione spiacevole o si possano cavare le gambe da una pericolosa, ha preso tutta l’ampiezza dell’accorgimento, dell’espediente, dello stratagemma.

Se la fuga, nel sotterfugio, si smaglia allargandosi a intendere in genere un passaggio spedito verso un risultato (smagliatura splendida, che evoca la fuga del ciclista), il significato del ‘subter’ è rimasto, e forte, descrivendo il ‘sotto’ dell’inganno, della finzione: questa è la cifra più caratteristica del sotterfugio. Un espediente è una piccola spinta che può sopportare la luce del sole, l’accorgimento è del tutto neutro e ha anzi un’aura di saggia esperienza, ma il sotterfugio dev’essere occulto.

Lo stratagemma del sotterfugio dissimula con astuzia, fa passare un’azione non vista, per ottenere l’effetto voluto — un effetto contro cui è tenuta una certa guardia, che dev’essere elusa, o altrimenti impedito da un ostacolo, che dev’essere aggirato. Lo stratagemma del sotterfugio non contempla un confronto diretto, di petto; scivola ingegnosamente coperto dalla menzogna: ed ecco la fisicità del sotterfugio (scandita da sillabe lunghe, interrotte, dal suono scuro), che ci fa passare stretti, sotto, serpentini.

Col sotterfugio di una notizia clamorosa ma di nessuna importanza fatta scoppiare al momento giusto, il provvedimento su cui sarebbe stata data battaglia viene approvato senza che nessuno se ne accorga; con un sotterfugio discreto faccio in modo di assentarmi e di venire da te; e per far ingoiare la pasticca al cane si devono inventare sotterfugi sempre nuovi.

Un’espressione d’intelligenza sottile, che con manipolazioni sotterranee vince forze maggiori e difficoltà soverchianti. Ma di matrice quasi sempre maliziosa.

Parola pubblicata il 17 Dicembre 2019