Spronare

spro-nà-re (io spró-no)

Significato Pungere un cavallo con gli speroni; incitare, incoraggiare

Etimologia da sprone, variante di sperone, che è dall’ipotetica voce francone sporo (giunta nelle lingue romanze attraverso il latino carolingio sporonus) da una radice indoeuropea che significa ‘calcare col piede’.

Per cogliere il cuore di questa parola c’è da ragionare sull’avvicendarsi di movimenti avanti e indietro.

‘Sprone’ è una semplice variante di ‘sperone’. A prima vista. Perché mentre lo sperone, primogenito dello sporonus carolingio, oltre al significato di base ha preso una quantità di significati estesi molto comuni - primo fra tutti quello del rostro di prua della nave con cui sfondare le navi nemiche, e in generale quello di punta - lo sprone, figlio cadetto, è rimasto arroccato sul significato primo (condiviso col fratello) di arnese che applicato al tacco del cavaliere gli permette di stimolare con punture i fianchi della sua cavalcatura incitandola al movimento. Risultato?

Se dico che ti ho speronato, l’immagine che evoco è quella di me, matto in auto, che ti sono venuto addosso in un tamponamento particolarmente gagliardo - magari volontariamente. Se invece dico che ti ho spronato, l’immagine che evoco è quella di me, saggio, che ti ho incitato a muoverti con energia verso i tuoi obiettivi - grondando benevolenza (sinceramente o in un doppio gioco). Due mondi diversi. Lo speronare è violento, massiccio, tutto volto in avanti; lo spronare è puntale, spesso astuto, e invita in avanti con dei colpetti dati di tacco.

Così figuratamente lo spronare diventa un incitare, un incoraggiare - un’azione che non è diretta, che non muove direttamente, ma vuole suscitare un movimento autonomo. Ti sprono a fare quel soggiorno in Giappone che ti permetterebbe di dominare davvero il giapponese, con parole ispiranti il dirigente sprona i dipendenti a dare il meglio di sé in un frangente impegnativo, sprono l’amico a non lasciare lo studio della ghironda dopo che al suo concerto non è venuto nessuno - c’era la partita.

Non che non ci sia una puntura, nello spronare; e chi sprona male finisce per ferire persone e cavalcature. Ma, se ben condotta, lo spronare è un’azione efficace e discreta: cavalleresca.

Parola pubblicata il 06 Dicembre 2018