Stagliare

sta-glià-re (io stà-glio)

Significato Tagliare grossolanamente; regolare un conto incidendo tacche uguali su due legni; calcolare all’ingrosso; stralciare; come intransitivo pronominale, risaltare, spiccare, profilarsi

Etimologia derivato di tagliare, col prefisso s- con valore intensivo.

L’evoluzione di questo verbo è davvero curiosa: ha una gran massa di significati desueti, e il suo significato più consueto, cioè il risaltare (quando usato come intransitivo pronominale, ‘stagliarsi’), non è attestato prima della metà del secolo scorso.

Pianamente nasce come intensivo di tagliare; se si mette un’energia superiore nel tagliare il risultato è facilmente un tagliare grossolano, in barba alle linee dritte: ad esempio la scultura può essere composta da materiali di recupero stagliati, e si possono stagliare i ciocchi di legno in maniera che siano di dimensioni adatte al camino. Fin qui niente di strano.

questo verbo, però, è stato usato anche per descrivere delle pratiche di regolamento di conti commerciali in voga in tempi e luoghi in cui l’analfabetismo era una realtà comune. ‘Stagliare’ significava, fra l’altro, incidere delle tacche uguali su due legni a mo’ di ricevuta, computare all’ingrosso delle quantità per farne il saldo, e anche stralciare, comporre una controversia - sempre calato in una contabilità non proprio raffinata, che più che calcolare sgrossa i conti.

Trova la sua poesia come intransitivo pronominale. L’intensità aggiunta al tagliare, qui, non si traduce più in una scarsa precisione, ma in un nitore ben marcato - specie a contrasto di uno sfondo. Si staglia nel campo la figura possente del contadino, le sagome degli alberi si stagliano controluce nel tramonto, e il profilo delle torri del borgo medievale si staglia sul verde delle colline.

Parola pubblicata il 28 Febbraio 2017