Stramazzare
stra-maz-zà-re (io stra-màz-zo)
Significato Cadere pesantemente a terra; di masse d’acqua, fuoriuscire, riversarsi a terra impetuosamente
Etimologia derivato dalla parola mazza, dall’ipotetica voce del latino parlato màttea, con prefisso stra-, nel senso di ‘abbattere con una mazza’.
- «Quando gli ho detto che eravamo solo a metà strada è stramazzato sul ciglio della strada. Abbiamo fatto l'autostop.»
Parola pubblicata il 14 Agosto 2022
Sì, da secoli ‘stramazzare’ va a spasso mano nella mano con ‘al suolo’ e ‘a terra’: lo scontro delle due fanterie fu terribile, con soldati feriti che stramazzavano a terra in mezzo al clangore delle armi, il cugino inciampa per la terza volta sul gradino e stramazza al suolo imprecando; venne, vide, stramazzò al suolo.
Cerchiamo di dividerli un po’, lasciamo terra e suolo alle fioriture e portiamo stramazzare a vedere che il mare delle espressioni è pieno di pesci, e lui può mostrarsi più versatile.
Stramazzare, etimologicamente, ci riporta alla mazza: colpire, abbattere con una mazza, quel bel bastone grosso e minaccioso che con qualche adattamento si rivela buono per il lavoro e il combattimento. Di certo nasce come un termine violento, anche se col tempo ha lasciato stramazzare al suolo la mazza e si è concentrato a indicare cadute sgraziate e pesanti (specie per percosse, malori o simili). A gran differenza del suo fratello ammazzare, che invece continua ad essere imperniato sull’atto violento.
Vista la dinamica normale, non stupisce che l’espressione ‘stramazzare al suolo’ o ‘stramazzare a terra’ si sia cristallizzata. Però, diciamocelo, se uno stramazza, dove altro potrebbe stramazzare se non al suolo? Al massimo può risultare pittoresco specificare il tipo di suolo che accoglie la pesante caduta: stramazzò sulle piastrelle linde della cucina, stramazzò sull’erba fine e rorida, durante il trasloco ho sbattuto la testa sulla mensola e sono stramazzato sul divano ancora incellofanato.
Gli esseri senzienti possono stramazzare: questa è un’osservazione che sembrerebbe superflua, se non che anche l’acqua può stramazzare.
È quel che è accaduto nelle purtroppo numerose e tragiche esondazioni di laghi artificiali, come il Vajont. Quando una massa di liquido fuoriesce dal contenitore e precipita impetuosamente, è possibile usare il verbo stramazzare — un traslato della pesante caduta di un corpo.
Anzi, ha una sua vocazione tecnica: in idraulica gli stramazzi sono sbarramenti inferiori, ad esempio in fiumi o canali, sopra i quali l’acqua che viene fatta defluire stramazza dabbasso, e le aperture nella parete di un bacino che siano solo parzialmente sommerse sono dette bocche a stramazzo, secondo la stessa immagine applicata alla cascata dell’acqua.
Un termine colorito che si aggiunge al serio gruppo del tracimare, dell’esondare, dello straripare, del traboccare, e magari potremo dire che il cortile è allagato perché il figlio del vicino ha riempito troppo la piscina gonfiabile in terrazzo e l’acqua ha stramazzato ovunque… proprio uno scherzo da fare in tempi di siccità!