Trimembre

tri-mém-bre

Significato Composto da tre elementi o parti; che ha una triplice natura

Etimologia voce dotta recuperata dal dal latino tardo trimembris, derivato di membrum ‘membro’, con prefisso tri- ‘tre’.

  • «Conduce una dieta trimembre: noccioline, patatine, spritz.»

È un’osservazione vagamente buffa da mettere in questi termini, ma il tre piace. È un rovello eterno, un’eterna accogliente casa che riceve i significati più disparati alle più disparate altezze, veicolo di armonia o di squilibrio. Perciò un termine che indichi una composizione di tre elementi, di tre parti, si imposta subito in un genere di osservazione elevata, che contempla una complessità che non è solo quella di una divisione — e se lo fa con un tono latino così notevole come quello del trimembre, l’effetto è assicurato.

Innanzitutto possiamo apprezzarne la grazia: il riferimento è quello piacevolmente vago a dei membri o a delle membra — membrum ha un sacco di significati ma al nocciolo è concretamente la parte del corpo, figuratamente la componente. La qualità del trimembre ha il carattere di essere positiva: non mette subito a fuoco una tripartizione, un frazionamento, ma una composizione positiva di tre parti — che possono essere tre elementi ma anche tre nature.

Ad esempio possiamo parlare dello sviluppo trimembre dei poteri dello Stato (legislativo, esecutivo, giudiziario) come anche dell’etica trimembre del pigrone (buon mangiare buon bere buon dormire), e pure di come la Chimera sia un mostro trimembre, leone, capra e serpente; ma posso anche ragionare dello stile trimembre del piatto di cucina lombardo-sino-messicana (tamales d’ossobuco alla cantonese, specialità della nonna, la Sandrœula Zhang Hernández), e posso parlare dell’opera trimembre dell’artista — in cui racconto, cortometraggio e album musicale sono lobi di una composizione unitaria.

Già così è una risorsa brillante, perché saper indicare un’articolazione triplice con un bel termine dotto e icastico — così organico, così carnoso — fa distinguere nel discorso elevato e diverte in quello ironico. Ma c’è da segnalare un uso che se ne fa in retorica, perché è particolarmente interessante (peraltro è già osservabile in latino).
Spesso la retorica gioca su iterazioni che si rincorrono e completano, su ripetizioni che con diversi effetti stilistici aumentano l’enfasi del discorso, su riprese susseguenti che danno ordine e rendono la frase più bella e incisiva. Qui, non di rado le iterazioni sono tre — in virtù del principio per cui il tre piace, e uno sviluppo triplice dà l’impressione di essere bilanciato, variegato ed esauriente. Così sentiremo parlare di anafore trimembri, allitterazioni trimembri, di (frasi) trimembre in cui si avvicendano terzetti di esempi, di apostrofi, di paradossi.

Una parola tanto alta e d’effetto nello schiudere strutture che notiamo nel mondo, quanto accessibile.

Parola pubblicata il 11 Maggio 2023