Verve

vèrv

Significato Brio, estro, spirito

Etimologia voce francese che probabilmente deriva dal latino verba ‘parole’, attraverso l’ipotetica forma popolare verva.

È una parola che sentiamo e sappiamo usare, ma magari se ci chiedono che cosa vuol dire ‘verve’ abbiamo un momento d’incertezza, e diciamo solo che è un certo tipo di spirito. Il che è del tutto corretto, ma si può scoprire qualcosa di più.

La più probabile etimologia è sorprendente: si tratterebbe di un’alterazione popolare (qualcuno chiosa: popolare gallo-romana) del latino verba. Una rapida suggestione ci bisbiglia all’orecchio che ‘avere verve’ significherebbe quindi letteralmente ‘avere parole’, e di qui tutto lo spirito - ma non è proprio così, manca un passaggio. La verve ha indicato in francese (almeno fino al XVII secolo) la fantasia, il capriccio, che sulle parole volano; solo successivamente ha preso i connotati con cui la conosciamo. È quindi uno spirito, sì, ma d’estro, di una vivacità creativa, spigliata, e perfino iniziativa e mordace, come sa essere la parola bizzarra, stravagante. C’è un forte sapore di libertà, nella verve, che si sferra con brio socievole e accattivante, e senza negarsi qualche licenza.

Comunque, abbiamo capito perché la verve sia solitamente collegata alla parlantina. L’amico a cena mostra una verve irresistibile, per cui tutti pendono dalle sue labbra; corriamo a leggere l’articolo che ha scritto il giornalista con quella verve che amiamo; una verve ironica riesce ad affrontare l’agomento serio con una leggerezza non superficiale.

Curiosità in coda. In italiano questa parola francese è entrata alla fine dell’Ottocento, e negli anni Trenta sembrava destinata a uscire dal dizionario. Sembrava vecchia.

Parola pubblicata il 20 Giugno 2018