Abbambinare

ab-bam-bi-nà-re (io ab-bam-bì-no)

Significato Spostare un oggetto voluminoso e pesante facendo perno alternativamente a terra su spigoli opposti

Etimologia derivato di bambino.

Io avevo sempre usato questo verbo nella variante ‘bambinare’ - ed è un altro di quei verbi che descrivono con precisione stupenda un gesto esatto e compiuto da tutti.

C’è da spostare una libreria alta e stretta, un grosso vaso pieno di terra, uno scatolone che il corriere è riuscito a stento a scaricare dal camion. Non c’è nessuno ad aiutarci. Ciò che più naturalmente facciamo, davanti a questi oggetti che non possiamo sollevare, è farli avanzare spostandone il peso da una parte all’altra, facendo alternativamente perno ora su uno spigolo, ora su quello opposto: non è un movimento rapido, non è un movimento sicurissimo o che salvaguarda gli spigoli, ma è efficace, e con un po’ di pazienza la libreria, il vaso e lo scatolone saranno dove vogliamo. questo è l’abbambinare (io abbambino la libreria e via dicendo). E la ragione di questo termine è meravigliosa.

Il bambino inizia a tentare qualche passo, ma con grande incertezza; quindi, per essergli d’aiuto nell’esplorazione di questo nuovo muoversi, ci mettiamo dietro di lui, gli offriamo le mani e lui le afferra con le sue. Sicuro del sostegno, avanza il piede. Il suo incedere non è quello maturo che supera la precarietà dell’appoggio alternato di un solo piede in un equilibrio dinamico e slanciato: mentre è sorretto, ogni volta che appoggia un piede pianta un perno e avanza l’altro, quasi a mo’ di compasso. Dall’immagine di questo tenerissimo, familiare modo di spostare il peso, nasce l’abbambinare nerboruto che conosciamo: il mobile trasportato abbambinandolo si muove come un pargoletto poco collaborativo.

Parola pubblicata il 27 Gennaio 2018