Adamitico

Parole semitiche

a-da-mì-ti-co

Significato Che è relativo ad Adamo, il progenitore della specie umana; che è relativo alla setta degli Adamiti; nudo

Etimologia dal nome di Adamo, secondo la tradizione giudaica, cristiana e islamica, progenitore della specie umana; Adam nella Bibbia è usato semplicemente col significato di ‘uomo, umanità, creatura’, e l’etimo è incerto. Forse da ‘adamah ‘suolo’, forse da dam ‘sangue’, o ancora dall’accadico adamu ‘fare, creare’.

Nella letteratura cristiana esiste una branca chiamata ‘eresiologia’: essa si compone di trattati in cui si enumerano, enucleano ed eradicano (o almeno ci si prova) le molteplici eresie che hanno costellato la storia della Chiesa. Gli autori di questi libri sono chiamati eresiologi (famosi Ippolito di Roma – il quale, oltre che eresiologo, fu anche il primo antipapa della storia – Epifanio di Salamina – costui, per ironia della sorte, passò la vita a battersi contro il culto dei santi per poi diventarne uno egli stesso una volta morto – o anche Ireneo di Lione – l’arcinemico dello gnosticismo).

In molti scritti eresiologici si fa riferimento ad alcuni gruppi, ricorrenti nei secoli, detti ‘sette adamitiche’. Ora, di questi adamiti se ne son dette di tutti i colori e spesso non è facile distinguere la verità storica dalla leggenda, ma, in soldoni, essi affermavano la necessità di un ritorno dell’umanità all’innocenza di Adamo pre-frutto proibito. La logica conseguenza fu che gli adamiti presero ad andare in giro tutti nudi (il famosissimo ‘costume adamitico’) perché, dicevano, il corpo umano era stato creato a immagine somiglianza di Dio, perciò la nudità non era un peccato.

Gli adamiti saltavano fuori di tanto in tanto in giro per l’Europa: nei primi secoli del cristianesimo e poi di nuovo durante il Medioevo, tra Fiandre, Francia, Boemia e Germania (quei posti lì pullulavano di eretici, tra anabattisti, taboriti e compagnia bella). Ad un certo punto non si limitarono più ad andarsene in giro nudi, ma iniziarono anche predicare l’amore libero, secoli e secoli prima di Woodstock e la Summer of Love californiana, e questo proprio non andava bene per niente. Le repressioni di questi focolai eretici furono regolari e spietate, ma se ne sentì parlare fino al XIX secolo.

Quell’Adamo a cui dovevano il nome, il nostro progenitore a mente di Ebraismo, Cristianesimo e Islam, si chiamava così perché… nessuno sa dirlo con assoluta precisione. Le tesi etimologiche sono diverse: in ebraico dam significa sangue, ‘adam invece rosso. Forse è un riferimento al colore della pelle? O al colore della terra con cui, nel secondo racconto, la Genesi afferma che l’uomo sia stato plasmato? Un’altra possibilità è che il nome venga dalla parola accadica adamu, cioè creare, facendo di Adamo, quindi, la creatura. Per il momento noi, mal seme d’Adamo, non siamo riusciti a dissipare i dubbi intorno al nome del nostro bisarcavolo.

Lui, in tutto questo, se ne sta, magnifico e glorioso, dipinto sul soffitto della Cappella Sistina, mostrando la sua statuaria bellezza. Non è rosso come un’etimologia vorrebbe farci credere, né terroso come dimostrerebbe l’altra, è solo una meravigliosa ed immobile creatura in attesa dell’afflato vitale di Dio, che, nella scelta artistica di Michelangelo, diventa tocco vivificante. Da vero scultore, più che in un soffio, la vita l’ha rappresentata con il senso del tatto.

Parola pubblicata il 14 Agosto 2020

Parole semitiche - con Maria Costanza Boldrini

Parole arabe, parole ebraiche, giunte in italiano dalle vie del commercio, della convivenza e delle tradizioni religiose. Con Maria Costanza Boldrini, dottoressa in lingue, un venerdì su due esploreremo termini di ascendenza mediorientale, originari del ceppo semitico.