Focolaio

fo-co-là-io

Significato Focolare; centro di diffusione di un fenomeno negativo

Etimologia attraverso l’ipotetica forma del latino parlato focularius, da foculus, diminutivo di focus ‘focolare’.

Ne Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Stevenson, lo stimato dottor Jekyll, prendendo coscienza della doppiezza della propria natura, a un tempo attratta dall’alto e dal basso, sogna e trova un modo per separarne le componenti in due entità distinte — immaginando che sarebbe stata una liberazione. Anche quello di oggi è uno strano caso del genere.

Il latino focus è un termine che nel primo medioevo ha avuto la forza di sradicare dalle lingue romanze in gestazione ogni riferimento all’antico ignis; dapprima focus non era il fuoco, ma il focolare domestico — e tanto eccellente è il fuoco del focolare domestico da essere diventato il fuoco per antonomasia, nelle lingue della famiglia.

Ma mentre il focus si faceva fuoco, il suo diminutivo foculus ha dato origine, attraverso le forme ipotetiche del foculare e del focularius, a quelli che sono emersi in italiano come sinonimi: il focolare (trecentesco) e focolaio (cinquecentesco).

Per un certo periodo il focolaio non si è scostato dal focolare. Ma lentamente le cose sono cambiate: il focolare è rimasto a vegliare l’intimità del calore della casa, il focolaio ha iniziato via via a esprimere le parti più aperte e minacciose che la sua metafora poteva significare.

Il focolaio diventa in generale il centro di irradiamento, di diffusione di qualcosa — specie di negativo. Complice quel suffisso -aio, che quando ci parla di luoghi ci parla in particolare di luoghi in cui qualcosa si concentra e accumula (spesso in maniera poco rassicurante o gradevole), il focolaio è diventato il signor Hyde.

Il fuoco del focolare è domato, positivo e custode della famiglia; il fuoco del focolaio è pericoloso, divampa e si propaga. In medicina è focolaio la sede del corpo in cui ha luogo un processo patologico — e si parla di focolai di infezioni, focolai di fratture. Quando (poniamo il bizzarro e remoto discorso) ci si trovasse a parlare di epidemie, si parlerebbe dei focolai come dei territori circoscritti in cui un certo morbo si manifesta in maniera concentrata e preoccupante, minacciando di diffondersi. Sempre remotamente, anche se parlassimo di incendi parleremmo dei focolai da cui si sono originati. E anche passando al figurato, il focolaio è focolaio di rivolte, corruzione, crimine e simili amenità.

Le parole non sono come gli umani: si possono scindere e allontanare su poli positivi e negativi, vivendo serene e libere la propria vocazione. Il focolaio è un signor Hyde che ce l’ha fatta.

Parola pubblicata il 25 Febbraio 2020