Aliare

a-li-à-re (io à-li-o)

Significato Agitare, battere lievemente le ali in volo; aleggiare; girare intorno

Etimologia derivato di alia, variante arcaica di ‘ala’.

È una parola letteraria, delle più alte, e perciò delle più riconoscibili. Anzi sembra quasi che i poeti e gli scrittori se la siano consegnata come testimone di una staffetta lungo la storia della letteratura, parola segreta, complice, fuori da ogni altro giro. Però, come capita sempre, ci può far capire meglio altro che conosciamo e usiamo — e dare uno scorcio nuovo.

Si tratta di un derivato di ‘ala’, anzi di ‘alia’ — sua variante arcaica — attestato da prima del Quattrocento. Semplicissimo: un verbo che deriva da un nome. E che ci rende quindi un movimento d’ala, un’ala agitata, battuta in volo, con levità, in un suono davvero arioso e liscio (specie per quello iato che separa bene la ‘i’ e la ‘a’, ali-are).

Ora, per quest’azione noi abbiamo un altro verbo consimile e ben più diffuso, che è ‘aleggiare’. Cambia il suffisso: quell’-eggiare ci parla di un’azione continuativa, e quindi protrae dintorno questo movimento d’ala. Il risultato è comunque un movimento indefinito (come è che aleggia un sospetto?) ma già caratterizzato — un po’ più pesante, perfino un po’ più sinistro.

L’aliare invece è più bianco, più neutro, più asciutto e aderente al volare, in cui però rileva non tanto la traiettoria quanto l’ala — e quindi si fa svolazzare, sfarfallare, senza però la loro incertezza. Si attaglia agli uccelli che aliano fra le cime dei cipressi, alle falene che aliano intorno alla candela, ma anche al vento che alia scrollando i fiori. E poi, per estensione su questo volare, si fa un girare intorno, un aggirarsi: posso aliare davanti alla vetrina dei dolci, aliare nel parco dove giocavo da bambino. A differenza della presenza dell’aleggiare, quella dell’aliare è concreta, netta: io alio, non il mio spettro, il mio desiderio, il mio ricordo. Sono io la gazza.

Cercare la parola più giusta per descrivere il volo di un uccello, l’oscillare quasi d’ala che ha il vento, o il mondo in cui riandiamo intorno a un punto sono sforzi notevoli. Ma il contatto con la realtà che così si trova è un vero tesoro.

E comunque l’aliare non è un verbo così peregrino. Il suo participio presente lo conoscono tutti, come nome di velivolo senza motore: è l’aliante (così come è aliante l’uccello in volo), sostituto del francese planeur.

Parola pubblicata il 09 Aprile 2020