Borire

bo-rì-re

Significato Far levare in volo la selvaggina

Etimologia etimo incerto, forse di origine longobarda.

Voilà, una parola poco conosciuta e poco interessante, si potrebbe pensare d’acchito. Se poi anche l’etimologia è incerta e sui pochi dizionari che la registrano si parla solo di una plausibile derivazione dall’ipotetica voce longobarda burrjan, dovremmo essere pronti a passare oltre. Ma guardiamo meglio.

Questa parola, ovviamente del lessico venatorio, è molto precisa. E descrive un’azione che è ben radicata nel nostro immaginario: l’azione di far levare in volo gli uccelli quietamente nascosti fra i rami, mettendoli in caccia. È un’azione necessariamente forte, rumorosa, che porta i doppi tratti di uno scacciare e di un far venire allo scoperto. Descritta con questo livello appena superiore d’astrazione, offre due filoni di significati figurati molto interessanti, ciascuno parziale ma suggestivo per l’immagine che evoca.

Il padrone geloso del suo giardino aperto è sempre pronto a borire chi vi s’intrattiene, anche accendendo gli irrigatori; con la provocazione mirata si boriscono i propri detrattori occulti; l’offerta truffaldinamente esagerata riesce a borire gli allocchi; con una voce secca borisco i cani che turbinano intorno alle borse della spesa; la polizia borisce i criminali nascosti facendo trapelare l’annuncio di un’imminente incursione. Ci segnalano addirittura che (almeno) nel parmense ‘borire’ vale direttamente ‘sgridare’, significato che si pone comodamente in queste linee figurate.

Anche a questo servono le parole ricercate che magari non speriamo di poter usare facilmente: a collegarci certi concetti che altrimenti resterebbero staccati (qui scacciare e scoprire), e a stilizzare in un significato certe immagini, certi tratti di realtà che altrimenti rimarrebbero indistinti nel magma della nostra mente.

Parola pubblicata il 30 Settembre 2018