Cervellotico
cer-vel-lò-ti-co
Significato Astruso, complicato, strampalato, oscuro; bizzarro, contorto
Etimologia da cervello, che è dal latino cerebellum, diminutivo di cerebrum ‘cervello’.
Parola pubblicata il 24 Giugno 2019
cer-vel-lò-ti-co
Significato Astruso, complicato, strampalato, oscuro; bizzarro, contorto
Etimologia da cervello, che è dal latino cerebellum, diminutivo di cerebrum ‘cervello’.
Parola pubblicata il 24 Giugno 2019
Questo è uno dei casi in cui cercando un significato su un dizionario si può restare interdetti; infatti, per quanto spesso siano registrati per primi, di solito non associamo al cervellotico i significati di bizzarro, di capriccioso, di fantastico. Piuttosto ci parla subito dell’inutilmente complicato, del così astruso da essere strampalato e impenetrabile. Gli autori della serie, per il finale, trovano una soluzione cervellotica con spiegazioni che lasciano tutti confusi; il ragionamento, pur da solide premesse, si fa cervellotico e quindi poco efficace; e il torneo ha un sistema di punteggi cervellotico che non fa capire fino all’ultimo chi sia in vantaggio.
C’è stata una certa transizione di significati, nel cervellotico: da quando è stato registrato (siamo nella prima metà del Settecento) e ancora per due secoli buoni avrebbero prevalso significati attinenti alla bizzarria, all’illogicità, sarebbe stato più vicino allo strano e all’arbitrario Piuttosto che al bizantino e all’astruso. (Per quanto il passaggio sia frutto di una selezione sensata: l’astruso è una specie dello strampalato, e fra le più insidiose.)
Ma in tutto questo che c’entra il cervello? E soprattutto, che suffisso è quello?
La risposta alla prima domanda è intuitiva: il cervello dà il frutto delle fantasticherie irragionevoli e assurde, e qui viene colto in uno sforzo fruttifero di particolare intensità, quasi fosse un suo tratto distintivo. Non è nemmeno poi distante da certi usi del ‘cerebrale’! Anche se, ai nuovi significati con cui lo conosciamo meglio, non mi levo dalla testa che abbia contribuito anche la suggestione della forma del cervello, significando l’involuto con le circonvoluzioni encefaliche (ma magari è una mia fantasia cervellotica).
Il suffisso ci presenta un’occasione d’oro: l’occasione per sostare in una zona di disagio. Infatti, nonostante ‘cervellotico’ sia una parola non solo entrata nella lingua a tutti gli effetti, ma anche forte di una certa dignità e ricercatezza, non è una parola in origine correttamente formata. Quel suffisso ‘-otico’ è saltato fuori dal cappello per analogia con altre parole di origine greca, ma non ha alcuna stringente ragion d’essere. A meno di non considerare che per questa parola dovesse servire un suffisso cervellotico.