Concinnità

con-cin-ni-tà

Significato Eleganza, simmetria e armonia delle parti, specie di un discorso

Etimologia voce dotta recuperata dal latino concinnitas, derivato di concinnare ‘preparare, disporre perbene’.

Di solito, quando non abbiamo pretese particolari né fantasie che richiedono termini speciali, o quando ci serve tecnicamente, usiamo con piena soddisfazione il termine ‘armonia’. Dopotutto è un termine meraviglioso, di antichissima origine greca, che scaturisce dal significato concreto degli incastri lignei degli scafi delle navi, e che si sviluppa in maniera poderosa sui piani della musica e della convivenza. Però accade che un uso imponente e comune di un termine finisca per sfocarlo.

In Italia — in latino prima, e in italiano poi — abbiamo usato un altro termine che le può essere sovrapposto in parte interessante: la concinnità. Il punto di maggior penetrazione di questo concetto nel sapere di popolo è nella letteratura latina insegnata a scuola — dove spesso è chiamata direttamente col nome latino, concinnitas. La dimensione preminente in cui vive è quella retorica e letteraria: vi descrive la disposizione armoniosa delle parole, gli equilibri ponderati delle frasi in simmetrie, parallelismi, intrecci ed eco di sinonimi. Ne fu maestro Cicerone. Così un discorso concinno spicca per squisitezza, in un’eleganza che non teme l’artificio. E per meglio comprenderla giova aggiungere una nota liceale: in questi primi studi classici la concinnitas viene spesso contrapposta alla variatio, un procedimento di costruzione della frase che non cerca l’equilibrio della composizione formale, ma al contrario lucra gli effetti espressivi di un procedere spezzato, che tradisce le simmetrie, che rallenta e accelera nell’inatteso.

Noi abbiamo il vizio di pensare una fettina sottilissima della storia della Roma antica come tutta la sua esperienza. Ma non è stata solo marmi, cesari e ciceroni. Concinnus fu un termine popolare, che si trova nelle commedie di Plauto nel pieno del periodo repubblicano: arriva alla retorica, ma la concinnitas è intimamente un ordine pulito, sistemato, pronto e bello.

Inoltre, in italiano l’idea di concinnità viene recuperata in un momento rilevante: è stato un termine importante del Rinascimento, non solo nella lingua, ma anche in architettura e nelle arti figurative (specie per effetto del pensiero di Leon Battista Alberti). Un’anima essenziale del Rinascimento sta nella riscoperta ed elaborazione della classicità, ed è meraviglioso il modo in cui un termine dell’arte verbale si possa concretizzare non solo nella musicalità del suono, ma anche nella definizione di spazi e figure. Se vogliamo avere un’idea non sonora della sua eleganza pulita, simmetrica e armoniosa, non abbiamo che da guardare i grandi edifici rinascimentali che popolano le nostre città.

Così possiamo parlare della concinnità di un arredamento minimalista, della concinnità di un discorso ponderato a effetto, dei versi concinni della canzone, della concinnità di un’apparecchiatura di ricercatezza non meno che geometrica.

Potremmo dire che la concinnità è un tipo peculiare di armonia. Le opere di Gaudì sono armoniose, ma non concinne.

Resta un ultimo nodo: da dove salta fuori questa parola? Ancora è un rovello, e non ci sono risposte semplici e significative. Però se trovate detto che la concinnitas latina viene da qualcosa come ‘con-canere’, e quindi ‘cantare insieme’, riferito alle varie parti della sua armonia, possiamo dire che questo è altamente probabile non sia vero.

Parola pubblicata il 05 Giugno 2021