Controfattuale
con-tro-fat-tu-à-le
Significato In logica, di enunciato che ipotizza ciò che sarebbe o non sarebbe accaduto se si fossero o non si fossero verificate determinate condizioni
Etimologia composto da contro e fattuale.
- «Ah, non sei passato da casa? Facciamo un'ipotesi controfattuale: se non fossi passato da casa ci dovrebbe ancora essere l'ultima fetta di torta — ma non c'è.»
Parola pubblicata il 08 Ottobre 2022
Eccoci su una parola fondamentale, che può parere difficilotta ma spiega un tipo di pensiero che facciamo costantemente, con una precisa dimensione logica — anche se spesso lo facciamo fantasticando senza gran costrutto.
«Se la mi’ nonna aveva le rote l’era un carretto» è la declinazione fiorentina di un detto che però non è locale — ogni parte d’Italia ha la sua versione e addirittura si trova in diverse lingue europee. È un detto che ridicolizza un pensiero controfattuale, e ha l’intenzione di troncarlo. Questo è un tipo di pensiero che consiste nella formulazione di un’ipotesi: quali sarebbero le conseguenze se cambiassero le premesse, o quali sarebbero state le conseguenze se le premesse fossero state diverse.
La costruzione del termine è semplice: c’è il fattuale, vale a dire ciò che ‘rappresenta o pertiene a una certa realtà di fatto’. E c’è il contro, che non richiede spiegazioni. Questo genere di ipotesi è costruito andando ‘contro a ciò che sappiamo essere fattuale’, attuale, reale, e ci permette di valutare le conseguenze di questa alternativa. Facciamo qualche esempio?
La vicina, sapendo che abbiamo iniziato l’università, ci dice che facciamo bene, e che se lei avesse potuto studiare tante cose della sua vita sarebbero state diverse; altre volte ci scusiamo per aver detto un’indelicatezza ma in totale buona fede: se avessimo saputo che era un tasto dolente avremmo tenuto la bocca chiusa; e capiamo che la nonna non era stata avvisata del nostro arrivo, altrimenti ci avrebbe fatto trovare la solita merendona. Il pensiero controfattuale lavora sulle catene degli eventi, e presenta che cosa sarebbe successo cambiando un anello fattuale, o evidenzia come un esito si sia verificato solo per un antecedente, che è in un certo modo invece che in un altro.
Un caso importantissimo di giudizio controfattuale è giuridico, e riguarda i processi, l’accertamento delle responsabilità: il medico ha sottovalutato il sintomo, ma se invece lo avesse tenuto in considerazione, allora il paziente avrebbe avuto la prontezza di scansare l’auto che l’ha investito? La responsabilità è sua? («Ma il sintomo era un eritema!»)
L’ipotesi controfattuale ci fa cambiare una condizione a monte, e giudicare se la conseguenza giuridicamente rilevante sarebbe stata la stessa o no.
Sono anche ipotesi controfattuali (peraltro molto amate in letteratura e nel cinema) le ucronie, che considerano un’evoluzione storica alternativa a partire da dati ipotetici — e se Napoleone avesse vinto a Waterloo?, e se a sir Isaac Newton invece di una mela fosse caduta in testa una tegola?, e se per Dante fosse stato troppo sbatti scrivere la Commedia?
Il pensiero controfattuale ci permette di esplorare il labirinto della cause e degli effetti, individuando i bivi, rendendo ragione di eventi che si sono o non si sono verificati, di agenti che hanno o non hanno inciso. Azionando quale scambio si sarebbe presa una via diversa?
È un pensiero razionale e domestico, quasi continuo, che ci portiamo sempre addosso in qualunque nostra attività — al modo delle mutande, che sono sempre quelle, sotto al pigiama o sotto all’abito da cerimonia.