Coronare
co-ro-nà-re (io co-ró-no)
Significato Incoronare, cingere il capo con una corona, circondare, completare, realizzare un’impresa
Etimologia da corona, dal latino corona, ‘ghirlanda’, dal greco koróne ‘oggetto ricurvo, corona’ ma dapprima ‘cornacchia’.
- «Con quella medaglia ha coronato una grande carriera sportiva.»
Parola pubblicata il 16 Novembre 2025
Il simbolo stesso della regalità, la corona, da cui deriva questo verbo, ha un’etimologia delle più bislacche che affonda radici nell’impareggiabile immaginazione degli antichi greci, la stessa che ha permesso loro di vedere animali e oggetti d’ogni tipo raffigurati nelle costellazioni. Coronare viene da corona, a sua volta dal latino corona, termine che designava una ghirlanda.
Fin qui tutto normale, nell’antichità si intrecciavano ghirlande di ulivo, di lauro, di quercia per onorare atleti, poeti, condottieri. L’origine della parola latina è, senza molte sorprese, greca: koróne è riportato dai vocabolari coi seguenti significati: corona, oggetto ricurvo, maniglia, anello, estremità ricurva dell’arco e soprattutto, proprio come primissimo significato... cornacchia.
Addirittura, precisione vuole che si tratti della cornacchia marina. E se la sorpresa fin qui non fosse sufficiente, segnaliamo il verbo koronìzo, cioè ‘far l’accattone portando attorno una cornacchia’.
Sì, chiunque trasecola ad una notizia simile. Gli antichi greci pare che fossero stati molto colpiti dal portamento adunco dell’animale che, appollaiato, scrutava con attenzione gli esseri umani nelle loro umane faccende affaccendati. C’è da dire che di corvi e cornacchie la vita quotidiana deve esser stata molto piena se l’animale, la sua forma e il suo contegno hanno scavato una tale breccia nel parlare comune dell’antico greco — guidando la metafora dalla curva del becco o dell’artiglio fino all’oggetto curvo e al cerchio coronante.
Ora, bizzarrie elleniche a parte, precisiamo che già nell’antica Grecia c’era un significato figurato, dietro questo koróne che dà l’abbrivo al nostro coronare: compimento, fine. La corona è l’oggetto che viene posto sul capo del vincitore al termine dell’impresa, che sia un agone poetico, una corsa o una battaglia. È l’atto finale, quello col quale si riconosce pubblicamente lo status di qualcuno o qualcosa, il momento del premio e della degna conclusione: come i re vengono incoronati dalle autorità religiose (Carlomagno da papa Leone III a Roma, Carlo III dall’arcivescovo di Canterbury a Westminster e così via), così il premio letterario internazionale viene a coronare una carriera di grande merito, l’acquisto di una casetta con appezzamento di terra può coronare un sogno di pace.
Non solo: coronare è anche metaforicamente il cingere di una corona qualsiasi. È così che possiamo dire che i filari di cipressi coronavano con malinconica bellezza la tenuta in rovina, o che le statue marmoree coronano la piazza con eleganza. Coronare è intrinsecamente positivo: eleva qualcosa ad un grado superiore, lo ingentilisce, lo adorna, senza necessariamente appesantirlo.