Cosmico
cò-smi-co
Significato Relativo al cosmo; universale; eccezionale
Etimologia voce dotta, recuperata dal latino tardo cosmicus, prestito dal greco kosmikós, da kósmos ‘cosmo’.
Parola pubblicata il 08 Maggio 2021
cò-smi-co
Significato Relativo al cosmo; universale; eccezionale
Etimologia voce dotta, recuperata dal latino tardo cosmicus, prestito dal greco kosmikós, da kósmos ‘cosmo’.
Parola pubblicata il 08 Maggio 2021
C’è differenza fra cosmico e cosmetico, ma è difficile dire se sia una differenza sottile come il taglio della galassia o spessa come il tratto di una matita da occhi.
Hanno un’origine comune, di una pulizia somma: kósmos, in greco è originariamente l’ordine. Così da un lato l’ordine si fa ornamento, e sistema di ornamento cosmetico, dall’altro si fa insieme totale di ciò che è ordinato, e perciò mondo, e universo.
Il latino, diretto e un po’ terragno, s’inventa un universo che è, in maniera semplice e intuitiva, un tutt’uno; il cosmo greco invece si plasma su un fatto mistico e mitico che richiede riflessione, un fatto che si dà per scontato e che invece, con un pensiero in più, diventa disorientante, esaltante e incombente: esistono leggi che regolano il mondo. Il contrario è (o sarebbe) il vuoto abisso del caos.
Ora, ‘cosmo’ in italiano non ha avuto la fortuna di ‘mondo’ o ‘universo’: rispetto a questi è un termine ripreso più tardi, nel Cinquecento (abbiamo dovuto imparare di nuovo il greco antico), e non ha avuto la loro stessa penetrazione nella lingua comune, né ha maturato la loro versatilità. Non dirò che mi sono divertito un cosmo, o che la saga di romanzi è ambientata in un cosmo fantastico. Il cosmo resta soltanto l’insieme celeste dello spazio, delle energie e delle masse che esistono. E questo tratto di fissità si ripercuote anche sul cosmico — ma con qualche sorpresa.
La qualità del cosmico racconta innanzitutto ciò che è proprio del cosmo o relativo al cosmo: si può parlare delle forze cosmiche, delle leggi cosmiche, delle ipotesi di viaggi cosmici. Vediamo che queste espressioni hanno una precisione notevole, che le distingue da sinonimi quali possono essere l’universale o lo spaziale: se parlo di forze universali magari sto facendo un discorsone sull’amore, se parlo di leggi universali magari sto parlando di diritto naturale, forze o leggi spaziali hanno un tono da Federazione galattica; il viaggio universale sa di qualcosa condotto dentro di noi o in un’unità ideale, il viaggio spaziale può anche essere piuttosto domestico. Tirando in ballo il cosmico, nessuno avrà dubbi che parlando di raggi cosmici si tratti di particelle e radiazioni che trascorrono lo spazio interstellare, nel preciso contesto dell’ordine celeste.
Però cosmico può anche essere usato in senso figurato. Può essere allargato a significare ciò concerne tutta la realtà, e quindi arrivare all’universale. Però il sapore resta differente: parlare della pace universale e della pace cosmica ha effetti diversi sulla nostra immaginazione. L’universale può essere completamente scontornato e ha volentieri un tratto ecumenico, il cosmico ha sempre un che di vasto e incombente, di un’assolutezza meno domestica. E questo si può apprezzare anche nell’altro significato figurato di eccezionale, straordinario: se dico che le tagliatelle del babbo sono spaziali, schiero l’entusiasmo dei miei dieci anni, se dico che sono cosmiche faccio vibrare una sfumatura lievemente disorientante di inafferrabile misticismo.