Cronotassi
cro-no-tàs-si
Significato Sequenza cronologicamente ordinata delle persone che si sono succedute in una carica, specie nelle cariche ecclesiastiche
Etimologia composto moderno con elementi derivati dal greco chrónos ‘tempo’, e táxis ‘ordinamento, collezione’.
- «È un resoconto interessante quanto una cronotassi di vescovi.»
Parola pubblicata il 20 Aprile 2024
Sono parole particolarmente simpatiche: quelle rare, che magari non sono nemmeno su tutti i dizionari, e che però sono composte con elementi relativamente accessibili — tanto che la comprensione al volo non ne risente troppo, il senso si annusa bene. Se poi riescono a fotografare un fatto del mondo particolarmente preciso e ricorrente, l’occasione lessicale si fa ghiottissima.
Il punto meno facilissimo di questa parola è il secondo elemento, un derivato del greco táxis, che significa ‘ordinamento’. La sua minore accessibilità sta nel fatto che esprime un concetto più sottile e compare in parole meno famose e semplici: ad esempio lo troviamo nella tassonomia, la disciplina che classifica gli elementi di un sistema, ma anche nella sintassi, cioè la combinazione delle parole in frasi. Però insomma, non racconta niente di più complesso di un ordinamento, magari di una collezione.
Invece il primo elemento, derivato del greco chrónos, non ha bisogno di presentazioni: ci dice che stiamo parlando di un tempo, be’, cronologico. Il significato di ‘cronotassi’ che inferiamo da questo accostamento è quello di una sequenza ordinata dal punto di vista cronologico. Un significato amplissimo, si direbbe, e però…
In realtà questa gran trovata ha attecchito bene solo in una nicchia molto specifica. La cronotassi ci rappresenta una sequenza di successioni in una carica, specie di quelle ecclesiastiche (si sa che quella della Chiesa è una delle lingue in cui latinismi e grecismi attecchiscono meglio).
Possiamo quindi parlare della cronotassi dei papi, che troviamo raffigurata nei medaglioni musivi della basilica di San Paolo fuori le mura; possiamo parlare della difficoltà nella ricostruzione della cronotassi di faraoni o imperatori antichi per via di fonti frammentarie e incoerenti; e nel circolo che si vuol dare un certo tono troviamo anche il registro con la cronotassi di chi ne ha ricoperto la presidenza.
È una parola ingombrante ma pulita, e tutt’altro che goffa. Stupisce per la precisione disinvolta con cui ci parla di qualcosa che appare tanto semplice — un avvicendamento naturale su un medesimo posto, nel tempo. E ha come risultato una certa nobilitazione di questa successione, che ci appare in una dignità non meno che paludata — giustamente o con qualche pretesa, seriamente o con qualche ironia. E qui sta la sua versatilità.