Egotista
e-go-tì-sta
Significato Che ha una considerazione esagerata di sé
Etimologia da egotismo, che è dall’inglese egotism, termine coniato nel 1714 dal giornalista Joseph Addison sulla rivista “The Spectator”, a partire dal latino ego ‘io’.
Parola pubblicata il 28 Dicembre 2016
Per quanto l’ego, cioè l’io, ne resti la base comune, l’egoista e l’egotista sono distinti da caratteri molto diversi.
L’egoismo non emerge in un’alta considerazione di sé, ma nella ricerca del proprio vantaggio, nel pensare per sé: come scriveva Wilde, nell’esigere che gli altri vivano come pare a noi. L’egotismo invece consiste nell’altissima considerazione di sé, in una smaccata presunzione, in una superiore valutazione di sé rispetto agli altri. Bollare qualcuno come egotista non lo dipinge come un utilitarista che si avvantaggia a scapito altrui. Può essere egotista il professore che trova nella propria opinione il massimo e unico valore accademico, il calciatore di successo durante l’intervista può sfoggiare un egotismo senza eguali (tanto che pare le partite le vinca da solo), l’adolescente egotista considera il proprio pensiero come l’unico degno di credito.
Questa parola (o meglio, il suo omologo inglese) fu coniata all’inizio del Settecento dal giornalista Joseph Addison sulla rivista “The Spectator”, per descrivere quegli autori che solevano scrivere con particolare larghezza “Io… Io… Io…”. Il fertile contatto con le riviste letterarie italiane veicolò l’importazione di questo termine, che ha avuto un considerevole successo, anche in ambito psicologico.
Vale la pena ponderare anche la differenza fra egotista ed egocentrico: mentre il primo ha una considerazione suprema di sé, il secondo ha un’infima considerazione dell’altro da sé - o proprio non ce l’ha, essendo lui stesso il suo unico centro. Egotismo ed egocentrismo sono quindi qualità speculari, che è importante distinguere - per quanto spesso coesistano.