Enologo

Le parole del vino

e-nò-lo-go

Significato Esperto in studio e tecnica della produzione, della conservazione e della maturazione dei vini

Etimologia attraverso il frecese oenologie, composto dagli elementi greci derivati da ôinos ‘vino’ e lógos ‘discorso’.

  • «Qui il vino viene un disastro, bisogna sentire l'enologo.»”

L’oggetto e l’estensione di certe scienze, di certe -logie, può essere sorprendente. E ci può anche dire qualcosa su come procedono lingua e sapere.

Ora, uno studio, una tecnica che s’imperni sulla lavorazione di un singolo prodotto non ha tanti omologhi. La scienza tende ad avere un respiro vasto, a seguire filoni relativamente autonomi del sapere, settori dell’esperienza del mondo che si riconoscono con un certo grado di astrazione.
Per di più, è strano che una -logia che s’impernia sulla lavorazione di un singolo prodotto abbia così tanti anni sulle spalle: l’enologia fa la sua comparsa in italiano quasi cinquant’anni prima della biologia — siamo nella seconda metà del Settecento.

E difatti all’inizio, nonostante la serietà dello studio (e come accade sistematicamente alle nuove scienze), l’enologia ha conosciuto un certo tratto di stravaganza: il primo profilo dell’enologo appare essere quello del nobile proprietario di terre, o di qualcuno a lui vicino che le amministra, che decide d’impegnarsi cum grano salis nella produzione del vino, una roba che s’era sempre fatta senza applicarci grande scienza.
Col tempo matura la forza di una certa diligenza, l’enologo, quella di un sapere che se ancora non può avere un respiro scientifico nel senso che concepiamo noi, si muove con pragmatica saggezza galileiana, provando e riprovando.

Dopotutto, inventare un nome di ascendenza greca per una nuova branca di scienza (che noi ricalchiamo dal francese oenologie) già nel Settecento ha un tratto programmatico — svela un’aspirazione, un’ambizione di dominio. Così si recupera come elemento compositivo il greco ôinos ‘vino’, che tanto a lungo aveva taciuto in Occidente — anche se a ben sentire lo scopriamo parente del vinus latino, derivando da una comune radice indoeuropea che si può ricostruire come uoin-a-.

Poi in città ho fatto per tre anni l’enologo, cioè sedevo ad una tavola e assaggiavo vini.

Elio Vittorini, Le donne di Messina

Oggi quella dell’enologo è una professione complessa, con un’articolazione compiuta e fissata normativamente: vive la particolarità della sua -logia con un sapere trasversale, quello richiesto per la trasformazione dell’uva in vino e per la cura delle successive evoluzioni — che sposa una varietà di discipline sì, ma ha le sue messe a fuoco, e ad esempio si distingue dalla viticoltura in senso stretto, un ambito più agricolo.

Un caso curioso, quasi unico, testimoniato da questa parola; caso in cui una trafila del tessuto produttivo ha suscitato una scienza agli albori della rivoluzione industriale perché se ne occupasse al meglio. Il che ci fa capire quanto sia da sempre tenuto in stima il settore, col suo prodotto.

Parola pubblicata il 27 Dicembre 2024

Le parole del vino - in collaborazione con la tenuta vinicola Santa Margherita

Alla scoperta di radici ancestrali, significati sorprendenti e accezioni à la page, stappiamo le parole del vino che ci arrivano da ogni parte. Questo ciclo è sostenuto dalla tenuta vinicola Santa Margherita.