Faunesco

fau-né-sco

Significato Di fauno, che ha i caratteri del fauno

Etimologia dal latino Faunus. .

Prendiamo una divinità primigenia delle selve, ma anche delle campagne coltivate, di armenti e greggi; cingiamola con una corona regale o di fronde, vestiamola con la pelle di una capra o attribuiamole zampe e fattezze di caprone, corni per bere e clave. Diciamo pure che storicamente è esistita come sovrano italico, semidio, figlio di Saturno o di una ninfa. Aggiungiamo anche l’ispirazione di sogni e incubi, gli oracoli alla fonte di Albuna e il tempio sull’isola Tiberina. Facciamole presiedere i Lupercalia e assimiliamola ai satiri greci, a Pan, e poi al demonio. Avremo comunque uno spaccato che non riesce a dominare la figura del fauno - vecchia quanto gli insediamenti umani in Italia, l’allevamento, l’agricoltura, e che attraversa decine di secoli in maniera riccamente eterogenea.

Perciò anche il faunesco risulta un po’ approssimato: più che un attributo definito sarebbe una suggestione. Per fortuna però (!) tradizionalmente coglie il fauno soltanto in un’immagine superficiale condivisa: così guadagna in precisione. Infatti ci parla di qualcosa o di qualcuno che ha i caratteri del fauno solo considerato nella sua veste di divinità minore semicapra, specie nella postura e nei piedi, nella lunghezza delle orecchie, divinità canale di forze sessuali incontinenti che lampeggiano nel suo sguardo obliquo e lubrico, insomma, una chimera parodia caprina, animalesca dell’uomo. Di rado lusinghiera.

Sarà faunesco il sorriso pieno di malizia del collega che sta per fare una battuta equivoca, faunesco il profilo saltellante e sgraziato del talentuoso giardiniere, faunesche le pelose orecchie del nonno.

Una parola ricercata, che sa dipingere con forza. Anche se è un dipinto che purtroppo non sa cogliere la complessità del fauno.

Parola pubblicata il 11 Agosto 2018